Dall’India e Singapore a Vancouver Island, in Canada, attraversando Europa e Stati Uniti, tra comunità alternative, spirituali, artistiche, hippie, ecologiche ma anche imbattendosi in iniziative individuali che incarnano lo spirito utopico delle grandi imprese.
Carlo Bevilacqua è un fotografo e documentarista palermitano, che da diversi anni vive a Milano. Si chiama [u·to·pi:·a] il suo ultimo lavoro di ricerca, un progetto, durato cinque anni in cui è andato in giro per il mondo dalla scoperta di modi di vivere alternativi all’ordinario modo occidentale per realizzare uno straordinario reportage. Il fotografo Carlo Bevilacqua ha viaggiato per il mondo alla ricerca di chi ha avuto il coraggio di credere in un mondo migliore, chi da solo, con la famiglia o in una comunità, ha fatto diventare reale il proprio sogno, la propria Utopia.
Esempi di stili di vita in cui lo spirito umano è libero e rispettato. Il progetto fotografico ha già ricevuto riconoscimenti internazionali. Dalla comunità eco spirituale di Damanhur in Italia a quelle di Auroville in India e Mandarom in Francia, da Spirit Land in Galles al villaggio socialista di Marinaleda in Andalusia, da Christiania, in Danimarca, la più famosa delle comunità hippie urbane, a Uzupis il quartiere degli artisti di Vilnius in Lituania.
E ancora. Dagli esempi degli Stati Uniti come Yogaville, Twin Oaks, The Farm, Arcosanti, Eliphante ed Earthship a Singapore, la città dell’utopia capitalista fino ad imprese che, come quella di Mulai che da solo ha piantato una foresta di 1500 ettari su un’isola del fiume Bramhaputra in India devastata da una inondazione quella di Joop Van Lishout a Rotterdam un artista che ha sviluppato una sua poetica sull’utopia post Industriale.
“Durante il mio precedente lavoro di ricerca sugli eremiti, che mi ha portato in giro per il mondo, – spiega Bevilacqua – in California mi sono imbattuto nella comunità hippy Slab City, citata nel libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme e apparsa nel film Into the Wild. In quell’occasione, ho iniziato a fotografare i camper, le roulotte e gli autobus, nei quali per un certo periodo dell’anno vivono nomadi, hippie o persone che vogliono fuggire dalla civiltà. Da quel momento in poi, ho continuato a pensare a queste scelte di vita fino a quando un’amica mi ha parlato della comunità spirituale di Damanhur, in Piemonte. In un primo momento ho sentito il bisogno di documentarmi attraverso libri e web su queste esperienze comunitarie, poi di vederle, visitarle e naturalmente fotografarle“.
Adesso [u•to•pi:•a] dovrebbe diventare un libro e per questo insieme a Crowdbooks, Bevilacqua ha lanciato una campagna di crowdfunding per trasformare il progetto in un libro. Basta andare sulla pagina del progetto (cwbks.co/utopia) per pre-acquistare il volume a 37 euro.