La grande bellezza scivola dal piedistallo in cui l’ha collocata il cinema italiano e arriva dritta dritta nella politica siciliana in cerca d’autore. A portarcela è Claudio Fava, candidato a Palazzo d’Orleans della sinistra: “La bellezza è strategica e si indirizza nei comportamenti. La Corte dei conti – ha poi proseguito – dice che siamo all’anno zero sulla gestione delle risorse come modello di sviluppo. La bellezza è una parola che va declinata”.
Intervenendo oggi in conferenza stampa insieme ad Angelo Bonelli, leader dei Verdi, Fava ha poi fornito alcuni spunti a questa fase un pò sonnecchiante di campagna elettorale: “Renzi è molto preoccupato: da una parte ci dice che è una candidatura marginale, dall’altra ci dice ‘votateci perché abbiamo bisogno dei vostri voti’. Non si capisce bene se ci disprezza o ci teme”. E ancora: “Penso che sia una campagna elettorale – ha aggiunto – assolutamente aperta, lo dimostreranno i sondaggi commissionati che verranno resi noti lunedì”. E ancora ha proseguito: “Credo che i siciliani siano meno allineati e coperti di come li hanno raccontati gli altri candidati – ha detto -. L’idea che i siciliani abbiano già tutti deciso, intruppati come prevedono i vincoli di appartenenza, è un’idea feudale della Sicilia contro la quale ci batteremo in campagna elettorale”.
A Crocetta Fava manda a dire che, nella vicenda delle dimissioni a cui è stato portato Carlo Vermiglio, si è comportato secondo una concezione patronale della politica:“ti caccio perché non ti candidi con me”.
Ma Fava ne ha anche per Orlando a cui rimprovera di avere scelto l’alleanza anche con il presidente della Regione uscente dopo averlo abbondantemente e pesantemente criticato nel corso di questi ultimi cinque anni. Non risparmia Micari :“Non è da Magnifico, né da rettore dire che in fondo in campagna elettorale le nomine le fanno un po’ tutti”.
Va alla ricerca di una coerenza che non si trova Fava, la cerca nei comportamenti a volte contraddittori dei suoi antagonisti, mette a fuoco idee e concetti con la consueta freddezza. Un aplomb ‘radical’ e un po’ ‘british’ che rischia di fare nell’urna più di un danno a Micari e ai suoi.
Sui temi cari alla sinistra, non solo ambientalista, Fava non fa sconti e non concede margini. Non arretra e non fa passi indietro, con un’occhiata interessata alle contraddizioni rilevate.
Per Fava: “Non esiste un ossimoro più grave di quello in cui si parla di abuso di necessità“, e sui 5 Stelle aggiunge: “Quello che è successo a Bagheria merita un approfondimento giudiziario. Perché arriva da un ragazzo che si candida per aprire come una scatola l’Italia, che vuole trasparenza e poi sana le case di alcuni consiglieri comunali e dei suoi parenti“.
Infine: “I nostri avversari si fanno male da soli”, ha chiosato, dando appuntamento ai prossimi giorni per illustrare, programmi, uomini e argomenti.
Nadia Spallitta dovrebbe essere la candidata dei Verdi nella lista a sostegno di Claudio Fava alle Regionali siciliane del 5 novembre.
Una scelta di campo che, nel frammentato universo della sinistra siciliana, aggiunge un altro tassello allo schieramento che ha mandato in campo, e non l’ha più ritirata, la candidatura di Claudio Fava. Un passaggio risolutivo, che ha di fatto cancellato la riproposizione unitaria del Modello Palermo, vincente in occasione delle elezioni comunali di Palermo, e su cui Orlando ha puntato per avere la primogenitura dell’opzione Micari nella corsa a Palazzo d’Orleans.
Spallitta ha aggiunto:”Sono gli altri nella coalizione che hanno fatto altre scelte. Occorre un modo diverso di affrontare la politica a partire dall’ambiente, dall’abusivismo edilizio, dal territorio e dall’acqua pubblica“.