“Si apprende a mezzo stampa che l’Assessore alla mobilità, Marco Falcone, avrebbe ottenuto un congelamento dell’aumento delle tariffe fino a fine mese e che “sarà attivato un tavolo tecnico con il ministero dei Trasporti, a cui spetterà di riconoscere misure compensative degli eccezionali rincari del carburante”. Si apprende anche che “…il governo della Regione sta lavorando su un piano di misure alternative e non esclude di intervenire a sua volta con soluzioni utili a sterilizzare almeno parzialmente gli aumenti. Già lo scorso febbraio, del resto, la Regione aveva fatto la propria parte, riconoscendo delle somme per ripianare i disequilibri degli anni precedenti che avrebbero prodotto ulteriori aumenti”.
“Apprezziamo l’impegno dell’Assessore Falcone che, nel concreto, prende tempo sino a fine mese ma non possiamo non evidenziare come la questione – nonostante i reiterati solleciti di associazioni e sindaci – venga, purtroppo, affrontata in modo tardivo e inadeguato”. Così Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori della Sicilia.
Tardivo, perché il dossier sull’insufficienza delle risorse (sempre le stesse nel corso degli anni) messe a disposizione dallo Stato è sul tavolo della Regione da diversi mesi (se non addirittura da un paio di anni), tanto che nel tempo ha ingenerato importanti e noti squilibri economico-finanziari con il soggetto gestore del servizio.
Inadeguato perché si è pensato di far fronte a tale deficit tagliando le corse essenziali statali SNS e ricorrendo ad un aumento delle tariffe.
L’errore di impostazione è, per altro, facilmente desumibile dagli allegati al nuovo bando sui collegamenti marittimi (ripubblicato in aprile dalla Regione, dopo che la gara era andata deserta), dove sono già previsti dei tagli ai servizi SNS. Questi, nei capitolati di gara, vengono solo in parte mitigati, prevedendo una parziale copertura delle corse/tratte tagliate, ponendole quindi col nuovo bando a carico della Regione.
Vero è che i tagli e gli aumenti previsti inciderebbero sulle corse statali ma la Regione – avendo piena competenza sui trasporti – ha l’onere e la responsabilità di trattare e risolvere la questione in sede nazionale e non di continuare ad immaginare interventi tampone che in ogni caso non risulterebbero del tutto risolutivi del problema.
Riteniamo, pertanto, che occorra fare di più e molto meglio per evitare di far pagare alle comunità locali un costo insostenibile, frutto di scarsa lungimiranza e assenza di pianificazione.