Sarà oggi il giorno buono per portare avanti il Collegato ter all’Ars?
I dubbi si incrociano in maniera significativa con le possibilità sostanziali di un nuovo stop. Né manca all’appello l’ipotesi di un rinvio alle commissioni del testo.
Da cosa nasce il problema? (QUI)
La dotazione finanziaria necessaria a coprire quella che di fatto è una vera e propria manovra, ammonta a 500 milioni di euro, quasi una mini Finanziaria, ragione per la quale la coincidenza con l’imminente manovra domani al vaglio del voto della giunta regionale, rende più complesso il percorso parlamentare di entrambe. Il primo che ha consapevolezza da alcuni giorni del “loop” in cui rischia di avvitarsi la maggioranza è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Dopo mesi in cui l’attività parlamentare è stata ridotta ai minimi termini, ripartire coi botti è un rischio che alcuni big del centrodestra vorrebbero evitare.
Si tratta di mezzo miliardo di risorse provenienti da soli fondi regionali e da tutte le entrate che ora il governo Schifani vuole spendere. Di queste risorse circa 60 milioni andranno ai comuni, un’accelerazione che si renderà necessaria anche perché le somme impegnate in questo collegato devono essere spese entro il 31 dicembre.
Ma sono diverse le questioni da affrontare che in queste settimane impegnano l’esecutivo regionale. Fino a ieri sera il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore all’Economia Marco Falcone hanno discusso su alcuni temi che riguarderanno la manovra per gli esercizi finanziari 2024, 2025, 2026. In ballo c’è anche la rivisitazione dell’accordo Stato-Regione che ha portato un respiro di sollievo. Si liberano risorse per 600 milioni di euro da spendere per la sanità siciliana, dato che adesso la quota di partecipazione alla spesa dal 49% scende al 42%.
Tra le richieste avanzate dai centristi c’è quella di aumentare il Fondo delle autonomie: 350 milioni di euro per i comuni per per ciascun anno. A decorrere dal 2024 le somme corrispondenti alle prime tre trimestralità delle assegnazioni ai comuni, sono erogate in un’unica soluzione entro il 31 maggio e la quarta entro dicembre dell’anno prossimo. L’ammontare complessivo della finanziaria non è ancora stato definito, dato che ci saranno ulteriori variazioni dovute agli ultimi accordi Stato-Regione, il tutto è ancora provvisorio.
Da Palazzo dei Normanni arrivano i primi aggiornamenti sui lavori d’aula.
In stand by la manovra correttiva. La seduta dell’Ars convocata per questa mattina è stata sospesa e rinviata al pomeriggio. Prima, però, ci sarà una riunione dei capigruppo intorno alle ore 15, per stabilire come procedere. Mentre il governo vuole accelerare l’approvazione del disegno di legge per concentrarsi poi sulla legge di stabilità che domani dovrebbe approdare in giunta per il via libera, le opposizioni spingono perché i 250 emendamenti alla manovra correttiva siano esaminati dalle commissioni di merito e se così fosse i tempi si allungherebbero, anche di molto. Spetterà alla capigruppo, convocata dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, a trovare la sintesi. Dei 250 emendamenti al testo base della manovra (una quarantina di articoli), venti sono del governo, tra questi i 70 milioni di euro per l’acquisto delle quote del Fondo immobiliare per consentire alla Regione di detenere l’intero capitale; 59 milioni per le anticipazioni degli aumenti contrattuali ai dipendenti regionali; 50 milioni per il cosiddetto bonus Sicilia per l’abbattimento degli interessi sui mutui per la prima casa per chi ha un reddito fino a 50 mila euro; 10 milioni per gli adeguamenti al personale precario; 10 milioni per la riduzione degli interessi sui prestiti delle imprese.