Data fine lavori prevista: 30 aprile 2024. E invece, i residenti del quartiere Noce di Palermo sono ancora privi della propria piazza. Uno spazio di socialità per giovani e meno giovani in cui poter passare un po’ di tempo quotidiano per scambiare delle battute. O, più semplicemente, per stare insieme. Un’area di cui gli abitanti non possono più usufruire da anni a causa della presenza di un cantiere. Uno degli scavi relativi al collettore fognario Sud-Orientale. Rete che servirà circa 400.000 abitanti del capoluogo siciliano ed attraverserà la città dall’Uditore fino alla Costa Sud. Un’opera mastodontica necessaria non solo allo smaltimento delle acque reflue ma anche e soprattutto a prevenire allagamenti, attraverso un efficiente gestione delle acque meteoriche. Purtroppo però l’opera è andata incontro a diversi intoppi. Fatto che ha prolungato la presenza dei cantieri e delle relative barriere. Una situazione su cui i residenti del quartiere Noce chiedono risposte. Tanto da scendere in piazza questo pomeriggio, avviando al contempo una raccolta firme per chiedere al sindaco Roberto Lagalla sullo stato del cantiere.
Piazza Noce occupata dal cantiere del collettore fognario
A spiegare la situazione di disagio vissuta è il consigliere della V Circoscrizione Davide Grasso. “Purtroppo la situazione è scandalosa. Questo sarà il terzo Natale in cui i residenti non potranno usufruire di piazza Noce. Non potranno vederla addobbata. Non potranno viverla. Al di là dei motivi che hanno provocato questa situazione, alla gente interessa di avere di nuovo uno spazio dove stare con i propri amici o scambiare due chiacchiere“.
Ad occuparsi del cantiere è la ditta Manelli. Azienda che gestisce gli scavi non solo del Collettore Sud-Orientale, ma anche degli impianti di depurazione di Cruillas e della fermata “Lazio” del passante ferroviario di Palermo. Recentemente però, secondo quanto esposto dai rappresentanti sindacali della Cgil, la ditta avrebbe avviato le procedure di licenziamento collettivo per 21 dipendenti, prevedendo al contempo di non rinnovare gli incarichi conferiti a tempo determinato. Fatto per il quale i lavoratori della ditta Manelli hanno scioperato lo scorso 23 settembre sotto la sede dell’ispettorato del Lavoro di Palermo. Da lì la questione è passata ad un tavolo tecnico aperto in Prefettura. Momento di confronto a cui hanno partecipato non solo i rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda, ma anche gli esponenti della struttura del sub-commissario per la Depurazione, ente appaltante dei cantieri del collettore fognario. Le parti si sono aggiornate ad un vertice che si terrà lunedì in via Cavour.
I disagi dei residenti
Intanto, per i residenti del quartiere Noce, i disagi restano. “Qui non si vedono operai da almeno nove mesi, ovvero da gennaio – spiega Davide Grasso -. Poi, da lì in poi, c’è stata una totale assenza di mezzi. Per questo chiediamo di riavere indietro la piazza al più presto“. Il tutto in un’area della città priva di spazi di socialità. “Vorremmo sapere il perchè il cantiere è rimasto chiuso per così tanto tempo – si chiede Simona Lo Monaco, studentessa del liceo Einstein -. Il quartiere Noce non ha purtroppo tanti spazi da destinare alla socialità, soprattutto per noi giovani. Ci mancano aree dove stare insieme, dove vivere il quartiere. Chiediamo risposte all’Amministrazione”. Una situzione che, a giudizio dei residenti, crea disagi anche sul fronte del decoro urbano. “Oggi c’è un degrado indescrivibile – spiega Mario Basso, storico residente della zona -. Prima c’era molta più pulizia. Siamo nel 2025 e, rispetto al secolo scorso, si era più poveri ma si viveva meglio“.