“Quello che sta succedendo a Palermo sulla scelta del candidato sindaco è desolante, ed è specchio degli errori che vengono commessi dal Movimento a causa di chi cerca di promuovere se stesso e rendere eterna la propria carriera politica, alla faccia dei nostri valori e della regola dei due mandati“. Lo dice l’eurodeputato Dino Giarrusso (M5s), commentando le vicissitudini legate alla candidatura di Franco Miceli, tramontata.
“Dobbiamo assumerci delle responsabilità: 19mila palermitani di cui oltre 11mila nel solo comune di Palermo mi hanno scelto per rappresentarli in Europa ed oggi mi scrivono sgomenti per come si è mosso finora il Movimento e purtroppo l’intero centrosinistra – aggiunge – Mio malgrado ho dovuto raccontare che finora alcuni esponenti del M5s sono arrivati a chiedere alla nostra vicepresidente Paola Taverna che io non partecipassi ai tavoli per discutere delle elezioni alle porte, dove invece si sono seduti persino portavoce eletti in altre province. I risultati di questo modo di agire, indegno e antitetico ai nostri valori sono sotto gli occhi di tutti: un disastro che attivisti elettori e cittadini non meritano”. Per Giarrusso “la vicenda Miceli rappresenta plasticamente ciò che il Movimento non deve mai più fare“.
“L’unica strada è ricominciare a coinvolgere la base, non avere paura di chi ha consenso e smetterla di dividersi su tutto come qualcuno fa, tentando disperatamente di mantenere rendite di posizione – continua Giarrusso – Per Palermo devono decidere i cittadini palermitani e i loro rappresentanti a tutti i livelli, dalla circoscrizione al Parlamento Europeo. E così dovrà essere per le elezioni regionali e soprattutto per la scelta dei referenti locali. Oggi votiamo nuovamente per la leadership di Conte, ed io ritengo indispensabile che i nostri iscritti siano presto chiamati anche a scegliersi i referenti locali, non avallando una nomina dall’alto ma scegliendo fra chi vorrà candidarsi a quei ruoli, in piena democrazia diretta“.