Incontro in videoconferenza, questa mattina, tra i sindaci dell’Isola e i deputati e senatori eletti in Sicilia. Un confronto, organizzato dall’ANCI Sicilia, per individuare un percorso condiviso finalizzato a superare lo stato di crisi economico-finanziaria dei comuni siciliani che, in larghissima maggioranza, non hanno ancora approvato e non sono in condizione di approvare i bilanci di previsione 2021-2023 e i rendiconti di gestione 2020.
Sono stati presi in esame gli strumenti urgenti di carattere normativo e finanziario per consentire ai comuni siciliani di continuare a garantire l’erogazione dei servizi e permettere di utilizzare al meglio le tante risorse finanziarie per investimenti messe a disposizione dalla Programmazione 2021-2027 e dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
I comuni siciliani, come è stato puntualizzato dal presidente dall’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, sono ancora in attesa che entri in vigore la norma di attuazione dello Statuto siciliano sul rinvio al 30 novembre del termine di approvazione del bilancio di previsione e del consuntivo già approvata dalla Commissione Paritetica per la Regione siciliana e in attesa dei pareri da parte dei ministri dell’Interno e dell’Economia.
“In questa particolare situazione – ha precisato il presidente di ANCI Sicilia – il confronto con la deputazione nazionale si e’ reso necessario per individuare le soluzioni di carattere strutturale relative alla perequazione fiscale, all’armonizzazione contabile dei bilanci, alla crisi finanziaria, all’assunzione di personale qualificato e al rafforzamento del sistema di riscossione dei tributi locali, partendo dalle proposte già elaborate dall’ANCI Sicilia”.
“Ringrazio senatori e deputati nazionali delle diverse forze politiche – ha aggiunto Orlando – per la partecipazione, a loro abbiamo sottoposto le innumerevoli difficoltà del sistema delle Autonomie locali e l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo, con riferimento ad aspetti di carattere finanziario e organizzativo e alla mancata attuazione federalismo fiscale. In totale accordo, i sindaci hanno pienamente condiviso l’analisi delle problematiche e l’urgenza di avviare tempestivamente modifiche di carattere legislativo”.
Il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, ha esposto le maggiori criticità degli enti locali dell’Isola evidenziando come troppo spesso a livello nazionale non si conoscano compiutamente le reali esigenze, le potenzialità e le difficoltà che caratterizzano la Regione Siciliana, anche in ragione della sua speciale autonomia.
E’ stato evidenziato come i danni derivanti dalla mancata applicazione del federalismo fiscale e dall’assenza di interventi perequativi abbiano penalizzato i comuni al punto da non metterli nelle condizioni di chiudere i bilanci e, di conseguenza, garantire i servizi essenziali ai cittadini: “E’ nota a tutti la situazione di precarietà economico-sociale in cui versa la Regione Siciliana che ci auguriamo possa trovare una soluzione attraverso un’adeguata interlocuzione con il Governo nazionale ricadendo favorevolmente anche sui comuni siciliani. Sembra che ci sia, per la prima volta dopo settant’anni, la volontà di attuare la specialità dello Statuto siciliano, infatti la Commissione Paritetica ha recentemente riconosciuto la necessità di interventi finanziari in favore dei comuni siciliani entro il 30 novembre dell’anno in corso al fine di consentire agli stessi di recepire nei bilanci le modifiche che dovranno intervenire nel corrente anno ai fini della loro presa d’atto nei bilanci annuali”.
Rispetto alle criticità sopra evidenziate l’ANCI Sicilia ha presentato a deputati e senatori un pacchetto di proposte in cui si chiede la drastica riduzione, almeno per un periodo triennale, dei limiti di spesa legati al Fondo Crediti Di Dubbia Esigibilità (FCDE), con termini e modalità da concordare con il Governo, e la deroga per le assunzioni delle figure apicali anche nei comuni in dissesto e pre dissesto.
“In mancanza di riscontri dal Governo e dal Parlamento – ha concluso Leoluca Orlando – i sindaci siciliani a fine ottobre si recheranno a Roma per rappresentare le ripercussioni determinate da tale insostenibile condizione. Non bisogna dimenticare che, in base alla normativa vigente, gli amministratori dell’Isola si aspettano il commissariamento di centinaia di comuni nei quali non potrà che registrarsi l’impossibilità di approvare i bilanci anche da parte dei commissari straordinari, i quali non potranno che prendere atto di una condizione di impossibilità reale e contingente”.
Il tema di questo incontro – ha concluso il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, Mario Emanuele Alvano – ha messo in risalto le criticità finanziarie dei comuni siciliani che si protraggono da troppo tempo: basti pensare che 239 comuni su 391 non hanno ancora approvato il bilancio di previsione 2021-2023 mentre quei 152 che sono riusciti ad approvarlo, hanno, di fatto, dato esecuzione alle condizioni di dissesto e pre dissesto. A conferma della gravità della situazione occorre aggiungere che su 391 comuni ben 317 non hanno approvato il consuntivo 2020. Situazione che è stata confermata proprio ieri dall’assessore Zambuto il quale ha condiviso le criticità e le richieste espresse dalla nostra Associazione”.
Nel corso dell’incontro numerosi sindaci hanno illustrato le principali criticità degli enti locali riferendosi, in particolare, alla riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali, alla difficoltà nella gestione dei tributi locali, all’alto numero di comuni in dissesto e pre dissesto, al ritardo dei pagamenti dei debiti commerciali e alla carenza di figure professionali nei servizi finanziari, negli uffici tecnici e nei servizi sociali.
Alla riunione, oltre a numerosi sindaci, hanno partecipato anche i deputati Carmela Bucalo, Giulia Grillo, Adriano Varrica, Antonella Papiro, Fausto Raciti, Giusi Bartolozzi e i senatori Fabrizio Bartolozzi e Fabrizio Trentacoste.