Il nome, Dafne, lo ha scelto il papà Sandro Domenico, un socialdemocratico appassionato di letteratura greca e di politica (fu capo della segreteria del sottosegretario ai Trasporti e poi del sottosegretario alle Finanze). Ma lei, laurea in giurisprudenza, avvocato, è rimasta a lungo lontana da questo mondo. Un primo tentativo in una lista civica nel 2013 e poi, nel 2018 l’ingresso in giunta con Cateno De Luca, che l’ha sempre chiamata “Dafffine”, dandole così anche una visibilità più “popolare”.
Ma Dafne Musolino che ha avuto deleghe difficili come quella ai mercati e al commercio ed alla Polizia Municipale ha dimostrato fermezza e autorevolezza lasciando comunque spazio al confronto dialettico. Anche per la sua determinazione è su di lei che De Luca ha puntato quando, alle Europee del 2019, ha stretto il Patto della Madonnina con Miccichè (all’epoca coordinatore regionale di Forza Italia) candidandola come esterna (qui) e portando a casa un buon risultato da neofita (seconda dei non eletti). Una candidatura alle europee che ha poi portato anche al sostegno degli azzurri alla battaglia sul risanamento ed alla legge speciale Carfagna. “Un’esperienza per me fondamentale, anche perchè mi ha consentito di stare tra la gente non solo a Messina, ma in tutta la Sicilia ed anche in Sardegna…dove ho anche preso voti“.
A giugno 2022 il consenso registrato negli anni da assessore le portano l’elezione in Consiglio comunale ma lascia lo scranno perchè continua il lavoro da assessore con il sindaco Federico Basile. Nell’agosto scorso, quando nessuno avrebbe scommesso sulla possibilità per Sud chiama Nord di portare eletti in Parlamento, De Luca punta ancora su di lei (nel frattempo eletta consigliera comunale ed entrata nella giunta Basile) e la schiera al Senato, collegio uninominale. Invece Sud chiama Nord ferma il “cappotto” del centrodestra ed in Parlamento porta due eletti, Dafne Musolino a Palazzo Madama e Francesco Gallo alla Camera.
L’ex assessora diventa quindi vice presidente del gruppo per le Autonomie e con questo ruolo viene ricevuta dal presidente della Repubblica Mattarella “era molto informato su di me. Ho capito sin da quel giorno quante differenze ci sono a livello nazionale. Nulla è lasciato al caso, la preparazione è fondamentale” (qui) Da quel momento interviene in Aula senza timidezze o complessi del peones.
Negli ultimi giorni finisce al centro dei riflettori. Renzi, dopo il divorzio da Calenda, ha bisogno di un senatore per arrivare a quota sei e quindi far sì che Italia Viva abbia un gruppo autonomo a Palazzo Madama. Ed è così che i rumors vanno tutti nella direzione della senatrice messinese. Cateno De Luca ci mette del suo, con una diretta facebook in cui finge di parlare al telefono con Renzi ma l’interlocuzione reale c’è stata eccome. E quando Myrta Merlino su LA7 chiede a De Luca se Renzi ha telefonato direttamente a “Dafne”, lui risponde: “Dafne non risponde a nessuno senza il mio permesso” causando le reazioni della giornalista, degli ospiti in studio e dei consiglieri comunali dei partiti avversari che a stretto giro di posta firmano una nota di solidarietà….. (qui)Ovviamente stay tuned…..
Nel salotto di donna Sarina Dafne Musolino racconta le sue passioni, la famiglia, l’amore per gli animali, “faccio parte dell’intergruppo parlamentare che si occupa delle battaglie animaliste“, la vita in politica, l’esperienza a Palazzo Zanca e quella in Senato. Infine fa un dono molto particolare a donna Sarina: la riproduzione originale della Costituzione sottoscritta nel dicembre 1947 dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola ed alla quale tiene moltissimo. ” Mi è stata donata quando mi sono insediata al Senato. Per me ha un grandissimo valore. La Costituzione italiana è un modello e i padri costituenti hanno avuto una lungimiranza ammirevole. E’ un modello per chiunque si trovi ad affrontare il ruolo di legislatore. Inoltre, fatto non secondario, sono state proprio le donne a conferirle un’apertura che ancora oggi è di estrema attualità”.