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Concorsi truccati al Policlinico di Palermo, il commissario straordinario: “Nessuna richiesta da ex primario”

mercoledì 13 Aprile 2022

In relazione alle notizie di stampa diffuse oggi in merito all’assunzione del figlio di Saverio Romano, preciso che da parte mia non è mai stata formulata alcuna richiesta all’allora primario Gulotta“. Lo precisa il commissario straordinario del Policlinico di Palermo, Alessandro Caltagirone, a proposito dell’inchiesta sui concorsi truccati al Policlinico di Palermo, sottolineando che “al contrario, le richieste di personale da assumere per l’emergenza Covid sono state sempre formulate direttamente dai reparti, attingendo all’elenco trasmesso dall’Aou Policlinico ‘G. Martino’, azienda capofila per la procedura di reclutamento speciale di personale per la gestione dell’emergenza Covid. Nel caso specifico, come risulta dalla documentazione in possesso agli uffici nonché dagli atti pubblici presenti nell’albo pretorio dell’azienda, il professore Gulotta, in qualità di primario, ha proposto autonomamente il reclutamento di tre dirigenti medici da assegnare alla sua unità operativa sulla base dei profili e delle caratteristiche più appropriate alle esigenze della struttura“.

Il commissario straordinaria ribadisce di “non avere mai rivolto alcuna segnalazione al professore Gulotta, né averla ricevuta dall’onorevole Romano. Una tesi, peraltro, avvalorata ancor di più da quanto dichiarato pubblicamente in queste ore dallo stesso Saverio Romano sulla circostanza che non vi sarebbe stata alcuna ragione di coinvolgere il sottoscritto dato il rapporto personale esistente tra i due“.

In merito a quanto riportato sulla presunta richiesta di intercedere affinché venissero create due unità operative chirurgiche distinte nell’ambito della chirurgia generale e d’urgenza, Caltagirone precisa che “l’eventuale richiesta, peraltro mai pervenuta da parte dell’onorevole Romano, sarebbe stata decontestualizzata e, comunque, non percorribile in quanto l’atto aziendale, documento che definisce le strutture organizzative dell’azienda, era stato già approvato da me con atto deliberativo del 10 luglio 2020 (e pertanto circa 15 giorni prima del loro incontro), recependo il decreto assessoriale 64 del 3 marzo 2020“.

Nonostante sia amareggiato per queste notizie che ledono la mia immagine – conclude il commissario –, ho l’obbligo morale di rimanere concentrato nel mio ruolo tecnico, avendo il dovere, oggi più che mai, di continuare a lavorare per assicurare la continuità dell’assistenza a favore dei pazienti che si rivolgono alla nostra struttura“.

LA DICHIARAZIONE DI SAVERIO ROMANO

Il vicepresidente nazionale di Noi con l’Italia, Saverio Romano, in una nota precisa riguardo a notizie di stampa legate all’inchiesta sui concorsi truccati al Policlinico di Palermo sul figlio Giorgio, “medico chirurgo laureato a pieni voti”, di “non essermi mai adoperato per favorire o richiedere la sua assunzione“. “Mio figlio – afferma – ha messo a disposizione la sua professionalità in occasione della forte richiesta di medici scaturita dall’emergenza pandemica, come hanno fatto tanti altri suoi colleghi“.
Il professore Gulotta (l’ex ordinario di chirurgia del policlinico di Palermo, arrestato qualche giorno fa nell’ambito di un’inchiesta sui concorsi truccati, ndr), relatore della sua tesi di laurea – ricostruisce l’ex ministro – ne ha soltanto segnalato al commissario straordinario Alessandro Caltagirone l’assegnazione al suo reparto in considerazione delle esigenze del medesimo e perché già ne conosceva le qualità. Non è chiaro, tra l’altro – chiosa Romano – perché avrei dovuto coinvolgere il dottor Caltagirone visto il mio rapporto personale con il professore Gulotta“.

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