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Scoppia il caso delle finali del prestigioso torneo internazionale di robotica aerospaziale organizzato dal Mit e dalla Nasa. Dopo il prematuro appello per finanziare la spedizione negli USA di tre studenti napoletani dell’Istituto tecnico industriale Augusto Righi, parte la protesta degli studenti di Trapani, attualmente primi nella classifica provvisoria.
Nei giorni scorsi, infatti, erano piovute offerte di fondi dalle istituzioni (presidenza del Senato), dalla politica (M5s) e dalle imprese (Brembo). Poi è arrivata la doccia gelata del Ministero dell’Istruzione che ha precisato di aver avviato un’indagine sul caso, constatando che la classifica è ancora provvisoria e che comunque le finali europee si svolgerebbero ad Alicante, in Spagna, e non a Boston come era stato affermato.
L’appello della scuola napoletana ha destato stupore a Trapani, dove Erasmo Miceli, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo Da Vinci”, ha detto all’AGI: “Noi siamo primi in questa fase. Ci siamo arrabbiati, ma non ho alzato il telefono per chiamare qualcuno o il mio collega di Napoli per dirgli ‘ma che state combinando’. La nostra filosofia è ‘non ti curar di lor, ma guarda e passa’. Per noi è importante fare crescere la qualità della nostra scuola, questi ragazzi, le loro competenze e il loro entusiasmo contagioso per quello che fanno”.
La scuola è al primo posto su 148 squadre di tutto il mondo, la fase intermedia – la “3D Competition Simulation Submission” – del torneo di robotica aerospaziale. Il Righi di Napoli, sottolineano dall’istituto trapanese “ha cantato vittoria troppo presto”. Miceli spiega che in caso di vittoria gli sponsor sono già pronti: l’anno scorso era sceso in campo un privato, una ditta che aveva pagato i biglietti aerei, “quest’anno i sindaci di Erice e Trapani si sono detti disponibili a finanziare l’ambita trasferta”.
Gli Studenti, peraltro, non nuovi a questa competizione dove hanno sempre ottenuto piazzamenti di eccellenza: lo scorso anno sono stati loro a volare fino negli Usa, grazie alla sponsorizzazione di StefaniaMode.com, affermata azienda trapanese del fashion, per giocarsi la finale del torneo.
Il team siciliano
Il team degli Space Hunters composto da Davide Buffa, Bruno Palermo, Alessandro Rizzo, Ivan Tuselli e Davide Vultaggio (due del quinto anno e tre del quarto), punta dritto alla vetta, adesso che si apre la fase successiva. Quella della “Alliance Competition”, la semifinale, dove, stringendo un patto con due squadre americane (una high school della California, e una dell’Oregon), cercheranno di conquistare un posto tra le prime 14 alleanze che potranno testare il loro codice sui mini satelliti (gli Spheres appunto) a bordo della International Space Station.
“Una fase – conferma Antonio D’Arrigo, docente di elettronica – in cui ci sono 28 alleanze e le prime 14 vanno a Boston. Una scuola di eccellenza quella di Trapani, ma in un contesto di eccellenze. Su un’ottantina di squadre passate alla seconda fase, una ventina sono italiane”.
“Al momento – aggiunge Antonio D’Arrigo – non siamo più in testa alla competizione, né stiamo vincendo ZeroRobotics. La classifica alla quale ci si riferisce nelle notizie di questi giorni, è provvisoria, ed è relativa ad una fase della competizione (3D Competition) superata da pochi giorni. Certo ci fa piacere il risultato parziale, come ci fa piacere notare che ci sono davvero tante squadre italiane fortissime. Adesso si va nella fase “Alliance” dove le posizioni vengono azzerate. Nessuno ha la certezza di andare a disputare la finale!”
“Sento il dovere, ma ho anche il piacere, di aggiungere che le eccellenze coinvolte in ZeroRobotics sono un po’ in tutta Italia: Padova, Vercelli, Rivoli (TO), Livorno, Asti, Moncalieri, Treviso, Caravaggio (BG), Roma, Napoli, Messina, Trapani, Ascoli Piceno, Catania, Fossano, Santhià (VC), Modena (speriamo di non aver dimenticato qualcuno!)”.
“Le notizie venute fuori in questi giorni non rendono giustizia all’impegno profuso da tutte le parti d’Italia, sotto il coordinamento del politecnico di Torino (professore L. Reyneri) – prosegue il professore – Non posso fare a meno di guardare con ammirazione al lavoro prezioso e di indubbio valore fatto da tutte le altre squadre. Squadre provenienti ad esempio dalle città di Padova, Livorno, Vercelli, Roma, Napoli, Torino che sono già salite sul gradino più alto di questa competizione (quello della finalissima). Squadre come gli amici di Messina e Roma, con i quali abbiamo vissuto gli scorsi anni quest’avventura da alleati. Studenti e colleghi di tutta Italia con i quali speriamo di condividere – ancora una volta – l’avventura della finalissima: in bocca al lupo a tutti!” conclude il professore Antonio D’Arrigo.
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