“Si tratta di mal interpretazione. Dobbiamo continuare a prenderci in giro e mantenere lo stallo attuale?”. A dichiararlo è Giorgio Assenza capogruppo FdI all’Ars dopo aver presentato, in commissione Ambiente, un emendamento per il condono edilizio.
L’obiettivo è quello di salvare le case vicine al mare all’interno dei 150 metri fra il 1976 e il 1985, una battaglia che Assenza porta avanti da quando è entrato in Assemblea regionale 11 anni fa. “Non voglio impegnare il gruppo Fratelli d’Italia, ognuno si orienterà come ritiene”.
L’interpretazione
“La legge regionale del ’76 prevedeva che solo gli Enti ed i Comuni, nell’adozione dei loro strumenti urbanistici, dovevano prevedere una distanza di 150 metri dalla battigia, tranne per le zone A e B – spiega -. Nella prima fase, venne interpretata come valida, dal ’91 in poi venne aggiunta una norma che vincolava anche i singoli costruttori”.
L’emendamento presentato oggi consiste “nell’applicazione corretta della sanatoria di 40anni fa. Il Condono nazionale dell”85, è stata recepita in tutto il resto d’Italia ed ha consentito che le case nei 150 metri fossero sanate. In Sicilia no! A confermare l’errata interpretazione, è stata proprio quella norma successiva che bloccò l’iter di tutte le sanatorie”.
L’abusivismo impunito
“Questa mala interpretazione è anche il motivo per il quale solo il 0,30% del costruito, ritenuto abusivo, è stato rimosso e i Comuni per non abolirli fanno ordinanze di acquisizione comunale e le strutture restano abbandonate in uno stato si abbandono”, deturpando egualmente le coste.
I cittadini, però, hanno pagato il cambio dell’oblazione.