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Confesercenti Messina: “Aiutare i commercianti a riaprire e pianificare il 2021”

sabato 2 Maggio 2020
coronavirus pandemia

L’emergenza Coronavirus minaccia l’economia ed il turismo e commercio della città di Messina, e dell’intera provincia, e alle porte ormai della “Fase 2” cresce la preoccupazione di tanti operatori che si interrogano sul destino che li attende. E sulle molteplici problematiche da affrontare e le possibili soluzioni, concernenti in particolare il capoluogo, si sofferma il direttore provinciale di Confesercenti Messina, Daniele Andronaco.

“La situazione riguardante il turismo ed il commercio, e più in generale l’economia a Messina, e in provincia – spiega Andronaco -, è evidentemente critica e siamo preoccupati sullo scenario che si prospetta da qui ai prossimi mesi. Attendiamo dal Governo, prima di tutto, che arrivino al più presto indicazioni chiare e definitive su quando e come potranno riaprire tutte quelle attività che al momento sono ancora chiuse e per le quali si rischia di aggravare la condizione di crisi che è già pesante.

Daniele Andronaco
Daniele Andronaco

“Noi stiamo portando le istanze del territorio e il grido di dolore degli operatori economici ai tavoli regionali e nazionali, con il consueto impegno e con il senso di responsabilità che caratterizza la nostra azione, consapevoli che siamo di fronte ad una crisi epocale. Per quanto riguarda Messina abbiamo fatto delle proposte al sindaco Cateno De Luca, insieme ad altre sigle datoriali, per aiutare gli esercenti e cercare di trovare delle soluzioni in grado di dare respiro al tessuto economico e sociale. Ciò a partire da un fondo di indennizzo comunale per il mancato incasso ma anche attraverso una riduzione dei canoni di locazione degli immobili, che rappresentano un costo non sostenibile soprattutto in questo momento da tutti gli operatori economici che, coraggiosamente, proveranno a riaprire già in questa stagione ampiamente compromessa. Nel contesto nazionale è stato concesso un credito di imposta a chi paga l’affitto ma la situazione è sotto gli occhi di tutti: come si fa ad onorare il pagamento d un canone affitto? Bisognerà mettere d’accordo commercianti e proprietari degli immobili, è una questione di buon senso e di reciproco interesse, perché se il commerciante non lavora non può pagare l’affitto e, di conseguenza, il proprietario del bene non avrà il canone che deve riscuotere”.

“Al sindaco di Messina abbiamo chiesto di ridurre o abolire l’Imu per il 2020, l’esenzione Tari, anche perché non avendo lavorato i commercianti non hanno prodotto nessun rifiuto. Urge una moratoria sulle imposte sino a fine 2020, un intervento, tra i vari, per sospendere il pagamento dei suoli pubblici e che venga dato a bar e ristoranti un maggior spazio per compensare la probabile perdita di spazi, interni ed anche esterni, che verrà determinata dalle restrizioni sul distanziamento sociale. Si potrebbe, a tal proposito, rilasciare una Scia direttamente tramite gli uffici del Comune, e così ampliare gratuitamente la superficie degli spazi esterni con la quale consentire agli operatori di lavorare in condizioni migliori, a fronte di un quadro già in partenza molto complicato da affrontare”, rimarca il direttore provinciale di Confesercenti Messina.

“È chiaro che il nostro auspicio è che si possa ripartire al più presto – continua Andronaco -. Abbiamo già avuto un confronto con il sindaco De Luca e anche lui condivide la necessità di dare una mano in termini concreti agli esercenti, che da soli non ce la possono fare. Si può ipotizzare un indennizzo comunale in base alla perdita del fatturato e, comunque, un aiuto come quello che ha interessato le famiglie in difficoltà”.

Confesercenti, per favorire la tutela dei posti di lavoro, nei tanti esercizi che stanno andando incontro ad un crollo dei fatturati e avranno difficoltà al mantenimento delle posizioni occupazionali, punta su sgravi e riduzioni significative sugli oneri contributivi e previdenziali, mettendo le imprese nelle condizioni di poter sostenere i costi del personale e quindi abbattendo oneri che rischiano di zavorrare ulteriormente i mondo del lavoro. 

Altro fattore penalizzante sarà quello delle crociere ferme: “E’ un altro problema, anche se va detto che qui il discorso è un pò diverso e sino a questo momento il turismo delle crociere, dopo lo sbarco a Messina, si è diretto a Taormina o all’Etna, per questo abbiamo chiesto che si crei un itinerario turistico in grado di far rimanere per un tempo maggiore questi turisti in città, quando ripartirà tale movimento. Ci sarà la necessità di un piano ad hoc per rilanciare il turismo, sapendo già da questo momento che i flussi per il 2020 saranno sostanzialmente azzerati e che dovremo costruire tutti insieme una strategia di rilancio per il 2021″.

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