Conto alla rovescia verso le riaperture del 26 aprile annunciate dal premier Mario Draghi, con l’incognita del pass per gli spostamenti tra regioni e l’accesso ad eventi.
Sul tema domani si confronterà il Cts; tra le ipotesi in campo c’è quella di un’app con un codice Qr sul modello di quella israeliana e quella cui sta lavorando anche l’Unione Europea, ma ci vorrà del tempo per attivarla; dal 26 potrebbe così bastare una certificazione che dimostri una delle 3 condizioni richieste: vaccinazione, test negativo, guarigione.
Sarà il Consiglio dei ministri tra martedì e mercoledì prossimo a varare un decreto con le nuove regole ed il ritorno delle zone gialle.
Il leader della Lega Matteo Salvini spinge per togliere il coprifuoco attualmente previsto alle 22. “I numeri – sottolinea il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri intervistato dal quotidiano La Stampa – non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco. Ma è fiducioso e assicura che le riaperture sono ‘irreversibili: non dovremo più temere di dover chiudere”, visto che la campagna vaccinale avanza. Sileri invita pertanto a non correre sul coprifuoco, l’incidenza nei contagi è ancora alta.
Tre, quindi, le possibilità per ottenere il pass: la vaccinazione, un tampone nelle ultime 48 ore oppure l’aver avuto il covid nei sei mesi precedenti.
Il pass – è l’indicazione di Palazzo Chigi – servirà a spostarsi tra regioni di colore diverso e ad andare allo stadio, a concerti o altri eventi. Sulle esatte condizioni da rispettare (vaccinazione, guarigione, tampone negativo, ad esempio 48 ore prima prima dello spostamento) si pronuncerà il Cts cui il Governo ha chiesto un parere. Si passerà poi alla realizzazione tecnica, che non si annuncia breve, ma l’intenzione è di procedere in linea con l’app europea che dovrebbe diventare pienamente operativa a luglio. Il pass italiano dovrà essere interoperabile con quello Ue.
Dovrà essere superato il vaglio del Garante della Privacy.