Salgono a 69 le persone positive al coronavirus tra gli assistiti e il personale di una casa di riposo di Villafrati, nel Palermitano. Altre 53 persone sono risultate infatti contagiate dopo essere state sottoposte al tampone.
Intanto, un anziano di 90 anni, che era ospite della struttura, è morto ieri nell’ospedale di Partinico, nove sono ricoverati nello stesso nosocomio trasformato in Covid Hospital.
A dare la notizia è stato il sindaco di Villafrati, Francesco Agnello.
Già ieri sera il sindaco aveva preannunciato che il paese sarebbe diventato nelle ore successive “zona rossa”, come già Agira e Salemi. Il sindaco si è già sentito con i vertici regionali della sanità e con l’assessore Ruggero Razza, che già domenica aveva disposto l’isolamento per tutti gli ospiti e il personale della casa di riposo dopo l’esito dei primi 16 tamponi. “Noi abbiamo cinque strutture per anziani nel comune, cinque eccellenze – ha aggiunto il sindaco -. Dobbiamo scongiurare che ci possa essere il contagio in altre realtà. Invito tutti i cittadini a rispettare le disposizioni. Una volta che sapremo chi sono i positivi le famiglie dovranno osservare una quarantena. Saranno tutti controllati”.
Musumeci dichiara Villafrati zona rossa
E stamattina la decisione di trasformare Villafrati zona rossa è arrivata all’alba. Lo ha deciso, con una propria ordinanza, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, sentito il primo cittadino. Fino al 15 aprile, nel piccolo centro palermitano ci sarà il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, ad eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Potranno entrare e uscire dal paese solo gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché esclusivamente per la fornitura delle attività essenziali del territorio comunale.
Nella struttura per anziani in sedici erano risultati positivi dopo i primi campioni. L’Asp poi aveva iniziato un controllo a tappeto sui 60 anziani assistiti e i 75 dipendenti.
In questi giorni si sta cercando di individuare chi abbia potuto portare il virus nella struttura. Ci sono diverse ipotesi che si stanno seguendo anche per cercare di capire eventuali possibili casi sospetti in zona. Si parla di qualche parente proveniente dal nord Italia che è andato a trovare il nonno o anche di qualche giovane che stava svolgendo tirocinio dentro la struttura.