La notizia della chiusura della Lombardia per coronavirus, con isolamento dei mezzi di trasporto, ha spinto già da sabato sera migliaia di persone a cercare di fuggire con ogni mezzo da Milano e dalle altre zone della Lombardia. E così, in serata – ancor prima della firma del decreto del governo – in tantissimi hanno cercato di acciuffare un treno per tornare verso casa. In molti sono diretti in regioni del Sud.
Una fuga dalla Lombardia che è andata in scena per tuta la serata, una volta diffusa la notizia del decreto che disponeva l’estensione della zona rossa all’intera regione e regole rigide per lasciare l’area. Evidentemente, l’aver anticipato la notizia a mezzo stampa non è stata da parte del governo Conte una mossa del tutto azzeccata.
Sia la Stazione Centrale che quella di Porta Garibaldi di Milano – scrive l’Agi – fino alle mezzanotte, ora utile per i treni in partenza da Milano soprattutto in direzione Roma e il Sud Italia, hanno visto centinaia di persone accalcarsi per lasciare il capoluogo. A mezzanotte la Polfer ha confermato che non ci sono stati disagi e che sui binari non si sono verificati problemi.
E stamattina stesse scene in stazione centrale a Milano dove molte persone sono in partenza per il Sud dopo la firma del decreto.
Non si notano controlli per chi sale sui treni. Da centrale è partito alle 7.00 il Frecciarossa per Napoli: “Speriamo non lo abbiano cancellato”, dice un viaggiatore che ha deciso di partire dopo la notizia del decreto. Ad accompagnarlo il fratello: “E incredibile – dice -, stanno separando gli affetti”.
Un esodo che spaventa la Puglia, dove è allarme per l’ondata di settentrionali che si sta riversando nella regione in seguito alla chiusura di scuole e uffici per il coronavirus. Da quando poi è filtrata la bozza del decreto sulla chiusura di quasi tutta la Lombardia e 11 province “stiamo passando dall’allarme al panico”, ha detto all’AGI un medico di Bari, non solo tra la gente ma anche tra gli addetti alla Sanità. La fuga in massa dalla zona rossa, ha avvertito, farà diffondere il virus a ritmi esponenziali”.