Angelo Collodoro, vice segretario regionale del Cimo, sindacato dei dirigenti medici, denuncia la mancanza dei dispositivi individuali di protezione nello svolgimento dei corsi per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
“Mancanza di dispositivi di protezione per il personale sanitario come mascherine e guanti e tute, a fronte dei corsi che si stanno tenendo nelle aziende e negli ospedali per spiegare il loro utilizzo senza averne in dotazione; squilibrio dei posti di isolamento di malattie infettive tra Catania che ne dispone di 36 e Palermo, che ne ha 8, a fronte di una popolazione maggiore, con la conseguenza che si utilizzano posti di terapia intensiva in rianimazione. Due soli posti di terapia intensiva in isolamento a Palermo”.
“Numerosi professionisti hanno provveduto, a proprie spese, all’acquisto di guanti, mascherine e tute per poter garantire la propria sicurezza e la sicurezza dei propri pazienti. E’ ancor più sconfortante l’assenza di posti letto di isolamento a pressione negativa nelle terapie intensive della nostra regione – aggiunge Collodoro – che sono meno di dieci“.
“Non è giustificabile, inoltre, la mancata attuazione di percorsi assistenziali pediatrici differenziati come accade all’ospedale “Cervello” di Palermo, dotato di un pronto soccorso pediatrico e privo di tensostruttura pediatrica. Ciò causa la commistione tra bambini e adulti. Infine, assistiamo nella maggior parte degli ospedali della provincia di Palermo, ad una regolare attività ambulatoriale alla quale accedono liberamente i pazienti senza essere sottoposti ai dovuti controlli“, chiosa il vice segretario del Cimo.