La Regione Sicilia esclude i lavoratori dei servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari dai soggetti a rischio nell’emergenza coronavirus. Così, i sindacati scrivono al presidente Nello Musumeci richiedendone l’inclusione.
Una lettera aperta, firmata dai rappresentanti dei sindacati di categoria dei bancari Fabi, First Cisl , Fisac Cgil , Uilca Uil e Unisin, indirizzata non solo al governatore siciliano ma anche, per conoscenza, all’Assessore della Salute, Ruggero Razza ed a tutti i Prefetti della Regione Siciliana.
I segretari regionali Carmelo Raffa, Anna Cutrera, Francesca Artista, Giuseppe Gargano e Antonio Li Causi denunciano nella circolare regionale vi è l’assenza “l’assenza del personale dei Servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari nel novero delle categorie di soggetti per i quali verrà effettuata la ricerca degli anticorpi anti-SARS CoV-2”.
“L’esclusione – dichiarano i Segretari Regionali – desta stupore e disappunto ed appare incomprensibile e priva di ogni giustificazione dal momento che le attività del settore sono classificate dalla Legge n.146 del 12/6/1990 tra i Servizi Pubblici Essenziali e che, sin dall’inizio dell’epidemia Covid-19, i lavoratori e le lavoratrici rientrano tra le categorie maggiormente esposte a rischi per la salute come peraltro confermato dai D.P.C.M. dell’ 11 e 25 marzo 2020 e dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 20 marzo 2020”.
“Le Segreterie Regionali di Fabi, First Cisl , Fisac Cgil , Uilca Uil e Unisin – concludo la lettera – richiedendo l’inclusione dei lavoratori e delle lavoratrici rappresentati tra le ‘categorie di lavoratori maggiormente esposti e/o dei servizi pubblici essenziali’ interessate dall’attività di screening prevista dalla circolare”.