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Coronavirus, peggiorano le condizioni dei due “casi italiani”

martedì 4 Febbraio 2020
Coronavirus

Si sono aggravate le condizioni dei due turisti ricoverati allo “Spallanzani” di Roma ed affetti da Coronavirus. Il peggioramento è dovuto al fatto che è subentrata un’insufficienza respiratoria che ha complicato il quadro clinico dei pazienti.

E’ stato necessario un supporto respiratorio in terapia intensiva“, scrivono i medici nel bollettino medico.

I due sessantenni, arrivati in Italia dall’aeroporto di Malpensa, si erano prodigati in un giro turistico che li ha portati a Roma, presso l’hotel Palatino. Durante il loro soggiorno presso la struttura ricettiva, sono sopraggiunti i primi sintomi del Coronavirus.

IL 62% DEGLI ITALIANI PREOCCUPATO DAL CORONAVIRUS

Il virus di Wuhan, intanto, fa paura e suscita ansia. Ad affermarlo è un sondaggio condotto da Swg che ha raccolto il sentimento degli italiani.

Il 44% dei mille adulti intervistati ha dichiarato di essere abbastanza preoccupato, molto preoccupato il 18%.

Più sereno il 30% che si dice poco preoccupato, mentre per il restante 8% il coronavirus non desta nervosismo. Secondo il 49% in Italia sono state prese tutte le misure necessarie per affrontare la diffusione dell’epidemia.

Per il 27% il governo dovrebbe fare meglio, il 24% dice di non avere idea. Dal sondaggio poi emerge che quasi tre italiani su quattro ritengono il virus 2019-nCoV un’emergenza reale. Per alcuni invece (per il 24% abbastanza, per il 4% molto) il virus non è così grave e sarebbe frutto di una montatura mediatica.

Agli intervistati è stato anche chiesto se ritengono che la diffusione dell’epidemia polmonare sia dovuta soprattutto all’inefficace gestione da parte del governo cinese, oppure se il virus avrebbe potuto diffondersi in qualsiasi altra parte del mondo.

Il 39% ha attaccato il governo della Repubblica popolare ritenendo inefficace l’azione messa in campo, mentre per il 46% avrebbe potuto diffondersi ovunque.

Ma quanto le notizie degli ultimi 15 giorni hanno inciso sulle abitudini degli italiani? Per il 63% sembrerebbe non essere cambiato nulla, mentre il 37% ha dichiarato di lavarsi più spesso le mani, di evitare luoghi affollati, locali e persone asiatici. Solo il 3% ha annullato dei viaggi e l’1% ha acquistato una mascherina.

EMERGENZA SANITARIA MA ANCHE ECONOMICA

Un’emergenza non solo sanitaria ma anche economica.

Secondo quanto afferma un’indagine dell’Istituto Demoskopika, nel 2020 l’emergenza Coronavirus potrebbe generare un segno negativo per l’incoming turistico italiano, con una contrazione della spesa turistica di ben 4,5 miliardi di euro, pari a circa il 5% per cento del prodotto interno lordo del settore. Il 70% di questa, pari a 3,2 miliardi di euro, è concentrata in quattro sistemi turistici regionali: Veneto, Toscana, Lazio e Lombardia.

In particolare, è il Veneto a indossare la maglia nera. La stima degli effetti di un prolungato “allarme da coronavirus” potrebbe generare conseguenze devastanti con un calo di 971 mila arrivi, di oltre 3 milioni di presenze e, infine, con una contrazione della spesa turistica pari a circa 955 milioni di euro rispetto all’anno di riferimento individuato.

Possibili “postumi da virus” per il turismo in Toscana, con un calo di 695 mila arrivi, di oltre 1,8 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 778 milioni di euro; in Lombardia, con un calo di 673 mila arrivi, di oltre 1,6 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 685 milioni di euro; nel Lazio, con un calo di poco meno di 673 mila arrivi, di oltre 1,9 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a circa 765 milioni di euro.

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