Questa notte dalla nave Alan Kurdi sono sbarcati tre migranti per accertamenti sanitari. La nave che si trova a 13 miglia da Palermo tiene a bordo 149 persone provenienti dalle coste libiche.
I tre nordafricani sono sbarcati a Palermo attraverso una motovedetta della polizia. Due dei tre sono al momento al reparto di psichiatria di Villa Sofia mentre uno si trova all’Ingrassia.
Alle 2.20 l’arrivo al Pronto soccorso nell’ospedale nel pressi di piazza Alcide De Gasperi ha visto un vasto spiegamento di forze dell’ordine in tenuta anti sommossa e i sanitari erano bardati con tutti i dispositivi di protezione anti covid-19.
L’ok per lo sbarco a quanto pare sarebbe arrivato dal sindaco Orlando di comune accordo con la dirigente generale dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni. Ai tre è stato effettuato il tampone faringeo per i covid-19 ma, a quanto pare, il primo tampone è risultato negativo.
E’ ancora in una fase di stallo la situazione della Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che è in contatto con il capo missione della Ong Jan Sibbecck, sottolinea che la situazione a bordo della nave sta diventando sempre più difficile con il passare delle ore.
Intanto nelle scorse ore si sono verificati a bordo della nave atti di autolesionismo da parte degli immigrati, che vogliono scendere in terraferma e vi sarebbe stato un tentato suicidio.
Nei giorni scorsi era stato annunciato dal governo che i migranti sarebbero stati trasferiti su un’altra nave per trascorrere il periodo di quarantena. Ma ieri il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha sottolineato che “si sta ancora valutando la situazione” e al momento non è ancora stata individuata una soluzione dal capo del dipartimento delle Libertà civili e immigrazione del Viminale, il prefetto Di Bari, nominato soggetto attuatore.
Il sindaco Orlando sollecita una rapida soluzione della vicenda al ministro delle infrastrutture e al Viminale, ricordando che la Alan Kurdi batte anche la bandiera della città di Palermo. “Dare una risposta a questi profughi che da tanti giorni sono in mare è un atto di umanità e di rispetto delle convenzioni internazionali – sottolinea Orlando – in un tempo di emergenza nel quale forte è l’esigenza di rispettare il diritto alla vita e alla salute di tutti“.