Gli attivisti e le attiviste della campagna “Si resti arrinesci“, che da mesi è attiva in Sicilia per il contrasto allo spopolamento ed all’emigrazione forzata , si dicono “estremamente preoccupati per gli effetti della diffusione del coronavirus“.
“Aldilà delle preoccupazioni sociali ma, anche, al netto dei bollettini quotidiani sui numeri di infetti, guarigioni e quindi dell’effettivo andamento del contagio, – dice la nota – si ritiene infatti che il governo nazionale debba immediatamente procedere alla dichiarazione di “stato d’emergenza” a causa delle già mortifere conseguenze economiche che questa crisi sta producendo nell’isola“.
“La Sicilia infatti – spiegano gli attivisti – si regge su un sistema economico molto fragile e polarizzato su pochi strategici settori; uno di questi è, ovviamente, il turismo. Uno dei portavoce della campagna, Giorgio Martinico, dichiara “siamo già di fronte ad un collasso del sistema; voli cancellati, prenotazioni andate in fumo, locali, alberghi e strutture extra-alberghiere vuoti. Le guide turistiche e tutto l’indotto collegato a tour e gite già in ginocchio. E le prospettive sembrano solo possano andare a peggiorare: l’intera stagione estiva sembra a rischio. E il mio pensiero va a tutti quei lavoratori che, costretti a lavorare in nero o a prestazione non troveranno occupazioni stagionali fondamentali al loro sostentamento!”.
Come sostenuto da Silvia Fabbra, altra portavoce della campagna “a tanti operatori sociali è già stato comunicata l’impossibilità di continuare la propria attività socio-lavorativa. Ma – continua la Fabbra – la preoccupazione è rivolta ai tantissimi giovani siciliani costretti a lavorare in assenza di garanzie contrattuali e con stipendi risicatissimi!”.
Insomma, un’economia fragile quale quella siciliana non può permettersi simili “crisi” senza vedersi pesantemente danneggiata nel breve e nel lungo periodo. “Servono strumenti immediati di supporto e tutela” – dicono da Si resti arrinesci – “questa crisi non può essere pagata dai soggetti economicamente deboli della nostra società. Chiediamo pertanto al governo nazionale di stanziare subito fondi straordinari utili al riassorbimento di questa emergenza oltre che politiche efficaci di supporto all’economia della nostra regione!”