Siamo alla quarta puntata di questo percorso in cui stiamo conoscendo i rappresentanti diplomatici dei vari Paesi, con le rispettive comunità presenti nel capoluogo siciliano ma anche in tutta la Regione, che sono riuniti nel Corpo consolare di Palermo.
I nostri ospiti di oggi sono: Antonio Di Fresco console onorario della Corea del Sud; Claudio Gallina Montana Console onorario del Portogallo e Sebastiano Provenzano Console onorario di Cipro.
“La Sicilia è geograficamente poco conosciuta per i coreani – spiega il Console onorario Antonio Di Fresco – è conosciuta solo perchè è arrivato in Corea il film “Il Padrino” che ha trasmesso questa concezione della mafia che ha prodotto diffidenza relativamente alla sicurezza della nostra Regione. Motivo per il quale ho attuato delle iniziative per fare emergere quella che oggi è la Sicilia e quello che ha di bello“.
Il Console onorario del Portogallo Claudio Gallina Montana ha invece sfatato il mito dei portoghesi la cui storia dice che sono soliti non pagare “Nasce nel 1700, quando il Portogallo era una nazione particolarmente ricca e l’Ambasciata portoghese organizzava a Roma una serie di manifestazioni importanti al teatro Argentina, chiaramente la comunità portoghese non pagava proprio perchè era il Portogallo a sponsorizzare queste iniziative culturali, e molti italiani per non pagare dicevano “Faccio il portoghese”. Nel tempo però si è invertita la storia ma volendo sfatare il mito in effetti non erano i portoghesi a non pagare ma gli italiani“.
“Cipro è la terza isola, per estensione, nel Mediterraneo dopo la Sicilia e la Sardegna – afferma Sebastiano Provenzano Console onorario di Cipro – ciononostante è uno Stato molto attivo ha un’economia che si è ben ripresa dopo la grave crisi del 2013, questo grazie anche a un regime normativo di stampo anglosassone che li libera da alcuni pesi burocratici, ha poi una tassazione al 12% stabile per tutti, insomma vi sono una serie di condizioni che fanno sì che Cipro sia sempre stata e continua ad essere un luogo di interesse per quanti vogliono investire“.
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