Carmelo Mignosa, 61 anni, di origini siracusane secondo quanto riportato dal quotidiano La Sicilia, sarebbe stato arrestato con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.
A eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari, richiesta dal pm Fabio Regolo a conclusione di una indagine coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, è stata la Guardia di finanza. L’inchiesta riguarda la gara d’appalto per la fornitura di ‘materiale specialistico per cardiochirurgia’ bandita lo scorso 25 marzo dall’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico “G.Rodolico-San Marco”, di Catania.
Il cardiochirurgo, 61 anni, di origini siracusane – è ora agli arresti domiciliari. La gara d’appalto – scrive anche ‘La Gazzetta del Sud ‘ – aveva come base d’asta 17 milioni più “opzione di proroga tecnica annuale ed eventuale utilizzo del quinto d’obbligo” per un valore complessivo stimato in circa 30 milioni. L’8 agosto si erano concluse le procedure di apertura delle buste con le offerte economiche dei 122 lotti “unici e inscindibili, da svolgersi su piattaforma informatica”. Il giorno dopo i militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito l’ordinanza del Gip.
Fra le anomalie emerse, la circostanza che il capitolato tecnico non fosse stato firmato da Mignosa, come per prassi avviene sempre ma, dal suo vicario Rocco Miduri, che risulterebbe anch’esso indagato. Il direttore di Cardiochirurgia arrestato, invece, era nella commissione tecnica di gara. Nessun altro componente risulterebbe al momento iscritto nel registro degli indagati. La Guardia di finanza negli ultimi giorni ha acquisito ulteriori atti al Policlinico. Le attenzioni sono rivolte soprattutto su due delle imprese partecipanti.
Per Mignosa, per effetto di una delibera del direttore generale dell’azienda Policlinico-San Marco Gaetano Sirna, è scattata ieri la “sospensione cautelare dal servizio, con privazione della retribuzione”.