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E’ recente la notizia della riqualificazione del porticciolo di Sant’Erasmo che ha visto in prima fila tra gli altri il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il presidente della Regione, Nello Musumeci. Un progetto tuttavia di Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale.
Portato a termine il porticciolo di Sant’Erasmo, l’Autorità Portuale starebbe lavorando a strategie di sviluppo delle attività portuali e logistiche programmate nel Piano Operativo Triennale 2017-2019, in quanto l’obiettivo di Paqualino Monti sarebbe quello della totale riqualificazione dei quattro porti che ricadono sotto la sua competenza: Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle.
La nuova progettualità del porto di Palermo riguarderebbe la programmazione ed esecuzione di interventi intesi a rimuovere criticità quali:
– esecuzione dei lavori di dragaggio dei fondali del bacino Crispi III, che qualora ripristinati a batimetriche – sarà agibile per l’ormeggio delle navi Crociere, disimpegnando di conseguenza il molo Piave che potrà essere asservito agli ormeggi RO-RO;
– ottimizzazione dell’uso delle aree a disposizione a mezzo di interventi di recupero funzionale di ampi spazi e delle banchine, anche attraverso la rimozione di alcune esistenti gru allo stato non in uso (banchine Quattroventi e Sammuzo), nonché il miglioramento del collegamento viario in sede propria e con flussi riservati a mezzo dello spostamento della viabilità alla banchina Puntone;
– adeguamento delle strutture esistenti a mezzo del consolidamento delle banchine sud dei moli Vittorio Veneto, Piave e S. Lucia, al fine di conseguire la piena operatività delle connesse banchine;
– demolizione dell’edificio ex sede sala pompe, attraverso il quale si realizzerà un nuovo piazzale;
– nuovo impianto fognario del porto di Palermo, che consente la corretta definizione delle pendenze dei piazzali ed elimina criticità nei casi di persistenti eventi piovosi.
– la costruzione di un nuovo edificio RO-RO tra la Calata Marinai d’Italia ed il molo Piave, dimensionato per poter realizzare i servizi necessari alla migliore accoglienza delle merci e dei passeggeri; in particolare, nelle more dell’approvazione del citato P.R.P. si prevede l’indizione di un concorso di idee, onde acquisire le proposte progettuali. Si procederà a breve alla demolizione dei Sili (già demoliti). Invece, quale recupero dell’esistente si prevede il ripristino e adeguamento funzionale dell’edificio ex Tirrenia, da asservire alle funzioni portuali.
Intanto, cosa sta facendo il Comune di Palermo con le aree che sono di sua competenza?
Prima di entrare nel merito è bene specificare che i porti di Palermo, per il Piano Regolatore Portuale si estendono da Sant’Erasmo fino all’Arenella. L’area sul demanio marittimo che va da Sant’Erasmo all’Arenella è, pertanto, giurisdizione dell’Autorità Portuale.
Invece, le località costiere di Bandita, Romagnolo, Mondello, Sferracavallo e Vergine Maria non sono considerati porti ma borghi marinari e quindi la giurisdizione è del demanio marittimo regionale e con eventuali convenzioni e concessioni con il Comune di Palermo.
La progettualità del Comune sembrerebbe non essere approdata a nulla: da un lato l’Autorità Portuale procede con grande impegno e scadenze prefissate, dall’altro lato l’Amministrazione comunale ha partecipato con tre progetti alla richiesta finanziamento a bandi regionali, tutti fermi al momento in attesa di valutazione, tra cui: un giardino comunale a Punta Priola, bloccato, un camminamento pedonale, che da Punta Priola (località Addaura Istituto Roosevelt) arriva a Vergine Maria per far fruire tutta la cittadinanza della scogliera e infine il porticciolo di Vergine Maria per recuperare l’approdo storico della tonnara di Vergine Maria omonima.
Moltissime sono le proprietà arrivate al Comune tramite il demanio trazzerale, e dunque l’affidamento dall’assessorato regionale all’agricoltura al Comune. “Questi lotti di terreno ad oggi rimangono abbandonati senza la possibilità di dare l’accesso al mare, quando potrebbero costituire un varco pubblico, e con ruderi abusivi che insistono in queste particelle e che il Comune non ha ancora demolito“, spiega Giovanni Purpura, vice presidente dell’associazione Pro Loco nostra Donna del Rotolo.
Ma procediamo per gradi.
“Il porticciolo di Vergine Maria era stato inserito dall’Amministrazione comunale nel Piano triennale 2017/2020 delle opere pubbliche del Comune di Palermo con uno stanziamento di 600 mila euro, ma il Comune ha riferito, nonostante fosse messo nel Piano, di non avere risorse economiche per potere finanziare questo progetto“, spiega ancora Purpura. Allora l’Amministrazione avrebbe dato incarico all’architetto Sarta di cercare bandi regionali per potere portare avanti questi progetti, e quindi per potere trovare risorse economiche.
Il Comune così avrebbe partecipato con i tre progetti (recupero Porticciolo, Camminamento pedonale, Giardino Punta Priola) a bandi regionali.
Per quanto riguarda il porticciolo di Vergine Maria c’è una commissione regionale che deciderà sulla positività del finanziamento regionale consistente in circa 900 mila euro, e a breve dovrebbe esserci responso.
Camminamento pedonale: per ben due volte il Comune ha partecipato al bando. L’anno scorso l’architetto Sarta ha spedito il progetto entro l’orario prestabilito, ma è arrivato ai server regionali in ritardo, dopo l’orario di chiusura della partecipazione al bando, “ma sappiamo bene che quella che conta è la data e l’orario di invio, non è l’arrivo, ma nonostante ciò venne escluso“, aggiunge Purpura (“Percorso Ciclopedonale all’Addaura –Valorizzazione del SIC ITA 020014 Monte Pellegrino” Irricevibile La marca temporale apposta sui files contenuti nel supporto informatico riporta una data successiva a quella di presentazione della domanda (paragrafo 4.2.2 dell’Avviso). Assenza del provvedimento amministrativo dell’ente richiedente di approvazione del progetto, così come previsto dal paragrafo 4.3.1 lett. e) dell’Avviso € 4.977.875,09).
Quest’anno il file inviato tre giorni prima sempre da Sarta è arrivato corrotto e la regione ha risposto con una lettera dove viene riportato il motivo dell’esclusione: “Siete esclusi perchè inammissibile la progettualità del camminamento pedonale, in quanto il file del progetto, la pec, è arrivata con allegato corrotto (illeggibile)“, da qualche giorno sembra che le cose siano cambiate, infatti, dalla Regione fanno sapere che anche in questo caso il progetto viene escluso perchè non inviato in tempo. Questo ha comportato una perdita di un importo di circa 200 mila euro.
Punta Priola invece (giardino comunale) ha una situazione differente, infatti, su quella zona insistono due edifici, uno messo a bando dal demanio dello Stato insieme a fari e torri per poter realizzare ricettività, lido, discoteca, attività ricreative. Ma l’edificio ex Brucato non poteva essere messo a bando in quanto “abusivo in demanio dello Stato, senza un proprietario e con ordine di demolizione“, afferma Purpura che aggiunge – Ma viene messo a bando per una seconda volta e l’avvocato Carlo Pezzino Rao scrive e diffida il demanio dello Stato e alla fine, qualche mese fa, proprio il demanio dello Stato desiste e stralcia dal bando l’edificio ex Brucato, e quindi, questo edificio, che è un rudere, rimane fuori dalle mire di interessi ricettivi e di ristrutturazione“.
Accanto, invece, c’è una villetta che doveva essere abbattuta in quanto abusiva in area di demanio marittimo che è stata occupata da una famiglia, per quest’ultima il 4 dicembre 2018 il sindaco Orlando ha emanato un’ordinanza sindacale di sgombero coatto. Ma questa ordinanza sembrerebbe non essere mai stata messa in pratica.
L’area è del comune di Palermo, Orlando stesso, infatti, ha firmato la ricezione dell’area dal demanio dello Stato con cui c’è un contratto con l’Amministrazione per la concessione dell’area.
Ma cosa ostacola o potrebbe ostacolare questi bandi?
Quest’area è da sempre stata di interesse di attività ricreative, ricettive, locali e movida, che non avrebbero mai rispettato il sito di interesse comunitario, in quanto tutta l’Addaura è area SIC ITA 020014 “Monte Pellegrino”, quindi qualsiasi attività di cucina e vendita bevande non potrebbe essere concessa dal Suap ma deve passare l’autorizzazione regionale che si chiama Valutazione d’incidenza, che serve per valutare se viene compromessa la fauna e la flora.