Il futuro della Costa Sud di Palermo continua ad essere al centro dell’agone politico. Secondo quanto appreso dalla redazione de ilSicilia.it, questa mattina si sarebbe sciolta la commissione territoriale fondata in II Circoscrizione. Un organo composto da tutti i capigruppo delle rappresentanze di quartiere, nato per seguire da vicino i progetti legati ai sette chilometri di litorale su cui si gioca una delle grandi partite economiche ed ambientali del capoluogo siciliano.
Motivo del contendere: le frizioni interne a Fratelli d’Italia
Sull’area in questione sono infatti previsti investimenti per oltre 100 milioni di euro. Un piatto ricco di progetti che interessa a tanti. Anche a livello territoriale. Proprio per questa ragione, i capigruppo della II Circoscrizione di Palermo hanno deciso di fondare la cosiddetta commissione Mare e Coste. Un organo consiliare che aveva l’obiettivo di seguire l’evoluzione di vari progetti di riqualificazione riguardanti l’area Sud della città. Un elenco in cui figurano, per esempio, l’abbattimento e la riqualificazione del pontile di Romagnolo, il completamento del collettore fognario (opera chiave per evitare allagamenti e per rendere un giorno l’arenile aperto alla balneazione), la creazione del parco a Mare dello Sperone, il restyling del porticciolo della Bandita e la bonifica del parco Libero Grassi.

Interventi che abbracciano varie branchie dell’Amministrazione Comunale: dai lavori pubblici all’ambiente, dalle attività produttive alla rigenerazione urbana. Insomma, un piatto ricco di spunti nel quale tutti vogliono giocare un ruolo importante. E proprio a causa di ciò, si sarebbero realizzati i presupposti per la rottura. Secondo quanto riferiscono i ben informati, a creare il caso sono state le dimissioni del capogruppo Giuseppe Guaresi, vicino in passato politicamente all’assessore regionale Francesco Scarpinato.
Una decisione motivata, dicono i microfoni di Radio Palazzo, da pressioni interne al gruppo di Fratelli d’Italia. Compagine che avrebbe chiesto l’inserimento di Giovanni Colletti, più vicino all’area della consigliera comunale Teresa Leto e dell’eurodeputato Giuseppe Milazzo. Gruppo dal quale, nei mesi scorsi, si è allontanato il presidente Giuseppe Federico. Ed è proprio su questo triangolo che, già in altre occasioni, si sono registrate frizioni fra i meloniani. Ma la proposta non è andata giù nemmeno agli altri capigruppo, tanto da provocare le dimissioni di massa e il conseguente scioglimento dell’organo.
“Abbiamo assistito per l’ennesima volta all’ego incommensurabile di un partito che sembra dare priorità a dinamiche interne a discapito del benessere collettivo – dichiara il presidente dell’organo Alessandro Gandolfo -. Ritengo sia stato delegittimato il lavoro portato avanti dall’intera Commissione ed è stato inopportuno in quanto ha bloccato i progetti futuri“. E il vicepresidente Giuseppe Piazzese aggiunge: “Oggi rivolgiamo un appello a tutti i gruppi politici della Circoscrizione e della città: mettiamo da parte i personalismi e torniamo a parlare di progetti, di mare, di decoro e di servizi ai cittadini. La Seconda Circoscrizione non può e non deve restare ostaggio di equilibri interni o di giochi di partito. Palermo merita rispetto, concretezza e unità d’intenti“. Battibecchi locali che, come già accaduto nel passato recente, affondano le proprie radici a livelli superiori, Comune di Palermo in primis.