Lo SNALS (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola) e la Cisl Federazione Università Palermo-Trapani. hanno inviato una lettera all’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza, al Dirigente Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica Ing. Mario La Rocca, al Dirigente Generale del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Dott.ssa Maria Letizia Di Liberti, al Commissario per la gestione dell’emergenza Covid nella provincia di Palermo Dott. Renato Patrizio Costa e al Commissario Straordinario dell’A.O.U.P. “Paolo Giaccone” di Palermo Ing. Alessandro Caltagirone in merito alla campagna di vaccinazione che si sta eseguendo al Policlinico. Il sindacato sottolinea
“Pochi giorni orsono, il 27 dicembre 2020, in contemporanea in tutta la comunità dell’Unione è stato lanciato l’avvio della vaccinazione in tutta Europa. In questi giorni assistiamo ad una campagna che per numeri, ampiezza e dimensioni temporali ristrette non ha uguali nella storia della medicina. Si tratta di una campagna che è definita come fondamentale da tutti i vertici istituzionali della nostra Repubblica, in primis dal nostro amato Presidente, di cui siamo onorati di essere concittadini e vanto del corpo docente dell’Università degli Studi di Palermo, di cui il Policlinico rappresenta, o meglio dovrebbe rappresentare, l’eccellenza in campo medico”, è la premessa della missiva.
A questo punto lo Snals e la Cisl indicano alcune problematiche per quel che concerne il Policlinico di Palermo: “Il condizionale è purtroppo d’obbligo prendendo atto dello stato comatoso in cui versa l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo – si legge nella missiva – Siamo ormai di fronte ad una struttura sanitaria agli ultimi posti delle classifiche, qualsiasi sia il livello territoriale della graduatoria che si decida di considerare. Una struttura che regge l’urto della emergenza pandemica grazie al vero pilastro aziendale, le sue risorse umane, i suoi lavoratori. Non ha fatto eccezione purtroppo neanche la campagna vaccinale che ha visto i presidi ospedalieri della provincia di Palermo riuscire a fare meglio a discapito del Policlinico di Palermo, nelle ultime posizioni per numero di vaccini effettuati”.
“Viviamo una grave situazione, negativamente discriminante per i lavoratori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Palermo – prosegue il sindacato -. Mentre altri presidi ospedalieri cittadini registrano numeri oltre le cinquecento unità, al Policlinico palermitano i vaccinati quotidiani non riescono a superare le cinquanta persone. Si tratta di una lentezza inaccettabile e della quale non vogliamo conoscere pretesti, attenuanti e giustificazioni. Il livello delle risorse economiche e umane messo in campo dalle istituzioni, a tutti i livelli, non consente alcuna scusante. Il livello di sicurezza dei lavoratori è giunto ad una misura non più accordabile. Il Comitato tecnico all’uopo istituito per l’applicazione del protocollo del 23 aprile 2020 tra il Ministero della Salute e quello dell’Università e le Organizzazioni Sindacali, protocollo dedicato alla Sicurezza degli operatori dei Policlinici, non è mai stato realmente convocato. Se anche volessimo considerare l’imbarazzante tentativo di ottobre 2020, quest’ultima sarebbe l’unica e sola occasione. Dobbiamo registrare, ancora, aggressioni ai nostri lavoratori impegnati in prima linea. Il Policlinico rimane una dei luoghi pubblici strategici più vulnerabile all’ingresso di chiunque, bene o malintenzionato, di tutto il territorio cittadino”.
Critiche alla gestione del reclutamento di personale, che per lo Snals e la Cisl “sta avvenendo in maniera disorganica e incompleta, con logiche di assegnazione incomprensibili e poco funzionali. Questa situazione di grave emergenza non è purtroppo la sola. Il Policlinico di Palermo sta affrontando una tempesta virale al quale si oppongono gli operatori pressoché con la loro sola professionalità e dedizione. Il numero dei contagiati da Covid cresce ogni giorno di più e colpisce i nostri sanitari decimando la loro presenza fondamentale per la resistenza di interi reparti. Si segnalano inoltre situazioni di evidente sporcizia, di mancata chiarezza nei percorsi sporco/pulito, addirittura, ancora oggi nel 2021, di mancanza di coperte per la degenza degli utenti, oltre le numerose segnalazioni pervenute da operatori, cittadini e anche rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”.
“Le scriventi organizzazioni sindacali – si prosegue nella lettera – hanno sottolineato, in numerosi e puntualmente ignorati documenti, come le ripetute assenze e altresì la totale inefficacia delle relazioni sindacali fossero incompatibili con la gestione di un Policlinico Universitario, vista la complessità della mission di una struttura DEA di II livello che ha al suo interno 17 Corsi di Laurea e la Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Palermo”.
Quindi le conclusioni: “La situazione odierna però trascende da qualsiasi considerazione normale. Siamo di fronte ad uno stato di emergenza pandemica di contesto e di fragilità strutturale e organizzativa aziendale tale da non poter più rimandare un intervento deciso e immediato da parte delle autorità competenti, ciascuna per la propria competenza, volto a ripristinare un livello di sicurezza adeguato per i lavoratori del Policlinico di Palermo, a partire dalla campagna di vaccinazione, e una dignitosa assistenza ai pazienti. In mancanza di un positivo e concreto riscontro a questo appello – concludono Snals e Cisl –, saremo costretti a rivolgerci alle autorità nazionali competenti in materia”.
F.to il Coordinatore provinciale, Giovanni Madonia Ferraro
F.to il Segretario Generale Università Palermo Trapani, G. Maurizio Ippolito