E’ ancora viva nella mente dei catanesi e non solo la drammatica storia di Maurizio Jack Giustolisi, il giovane maratoneta etneo e lavoratore della STMicroelectronics che per tre mesi ha lottato tra la vita e la morte a causa del Covid-19.
Dopo le dimissioni dall’ospedale Jack sta continuando la sua battaglia per riprendersi al meglio tra interventi, riabilitazione e carte bollate, che complicano un percorso già difficile. A raccontarlo, accendendo nuovamente i riflettori sulla sua vicenda, è il responsabile dell’Ufficio provinciale Politiche della disabilità della Ugl di Catania, Gabriele Cataldo, amico e collega di Giustolisi.
“Maurizio ha sconfitto il Covid, ma non riesce a battere la burocrazia! Da quando è ritornato a casa vive in sedia a rotelle e ha già subito la prima delle due operazioni che lo riporteranno a camminare, dopo il blocco delle anche dovuto ai nove mesi totali di degenza. Nel contempo, nell’ambito del processo di recupero, sono fondamentali le attività riabilitative alle quali si accede solo con il riconoscimento dei benefici previsti dalla legge n° 104 del 1992 – spiega Cataldo – . Da circa cinque mesi Jack attende di essere convocato per la visita indispensabile per avere l’ovvio riconoscimento dell’invalidità, ma ancora oggi dall’organismo preposto tutto tace e senza il relativo verbale non può accedere a quella riabilitazione che gli consentirebbe di tornare ad una vita quasi normale. Siamo consapevoli degli enormi ritardi nell’espletamento delle procedure di esame delle numerose istanze per la richiesta di invalidità che sono pervenute in questo periodo di pandemia, avendo già affrontato come Ugl questo argomento in più di una occasione di confronto con gli enti competenti“.
“A nome dei molti utenti e, soprattutto del nostro Maurizio Jack che, indirettamente, continua ad essere vittima del Covid, lanciamo un appello alle istituzioni locali e regionali, coinvolgendo Inps e Azienda sanitaria provinciale di Catania, perché si possa trovare con urgenza – precisa Cataldo – una soluzione per accelerare i tempi e garantire le prestazioni. Siamo disponibili, dunque, a sederci immediatamente attorno ad un tavolo per non lasciare soli coloro che hanno bisogno come Jack di ottenere quanto previsto dalla legge n° 104 e per le loro famiglie che invocano questo genere di sostegno“.
Infine da Giustolisi, tramite Cataldo, arriva anche l’appello a chi non si è ancora vaccinato: “Purtroppo quando Maurizio si è ammalato ancora non c’era la campagna per la vaccinazione. Lui è senza dubbio uno dei più diretti testimoni della ferocia di questo virus che, da brillante sportivo, dopo avergli fatto vedere la morte in faccia lo ha ridotto adesso a dover condurre una vita diversa e mai immaginata prima d’ora, in attesa di riprendere quantomeno una normalità. Oggi una valida arma per prevenire gravi le gravi conseguenze che il contagio da Covid-19 può causare c’è il vaccino e, per questo, non possiamo – conclude Cataldo – che sensibilizzare chi non si è ancora immunizzato, magari per paura o per cattiva informazione. Il Covid è una variabile maledetta e la percentuale di ricoverati tra i vaccinati è irrisoria rispetto a quella dei non vaccinati, alcuni dei quali hanno continuato ad incrementare la lista dei decessi. C’è questa opportunità che nella nostra provincia si può cogliere in numerosi punti, per evitare che una vita finisca in tragedia e che la variante continui a diffondersi e mutare in peggio“.