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“In Italia la pandemia è sotto controllo ma le Regioni non stanno approfittando di questo momento per giocare d’anticipo ed evitare l’arrivo della quarta ondata”. A dirlo è Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe.
Intervistato a margine della premiazione DonnaAttiva, Cartabellotta ha fatto un quadro attuale in cui si trova il nostro Paese rispetto alla pandemia da Covid 19. Al momento, i dati confermano che la situazione è particolarmente favorevole. In primo luogo si osserva una progressiva diminuzione del numero dei nuovi casi settimanali, dei decessi e soprattutto, si assiste a una riduzione dei ricoveri ospedalieri del 95% rispetto allo scorso aprile.
“Quello che preoccupa – dice Cartabellotta – è la variante Delta che, come sappiamo, è molto più contagiosa del 40-60 per cento, rispetto alla variante inglese. I vaccini funzionano ma serve una copertura completa. E’ necessaria una rimodulazione della campagna vaccinale soprattutto nelle persone che hanno più di 60 anni”.
Nello specifico, a preoccupare, è il dato relativo alla scarsa adesione alla campagna vaccinale che colpisce tutte le fasce d’età. Probabilmente, come spiega il Presidente della Fondazione Gimbe, si tratta del frutto di una comunicazione istituzionale frammentata unita al moltiplicarsi dei timori delle persone rispetto agli effetti collaterali del vaccino. Una soluzione, potrebbe essere quella di integrare la strategia attuale basata fondamentalmente sulla prenotazione volontaria con i sistemi di chiamata attiva. “Le persone vanno tranquillizzate. Fin quando le Regioni non implementeranno i sistemi di chiamata attiva verosimilmente non vedremo una risalita importante della copertura vaccinale, soprattutto in quei due milioni e mezzo di anziani che ancora non si sono vaccinati“, sottolinea Cartabellotta.
“L’estate – conclude – sarà governata da un cauto ottimismo. La situazione generale è buona però occorre essere sempre prudenti perché il virus circola e con varianti più contagiose. In futuro – si parla già di una possibile quarta ondata – vedremo un incremento dei casi che sicuramente non sarà dell’entità di quelle del passato. Probabilmente avremo un impatto sulle ospedalizzazioni meno importante ma inversamente proporzionale alla quota di anziani vaccinati. Purtroppo non stiamo approfittando di quello che è il momento di riduzione dei contagi perché il tracciamento non è stato ripreso adeguatamente dalle Regioni e sono ancora pochi i sequenziamenti per identificare varianti sempre più contagiose”.