Due ippopotami dello zoo di Anversa hanno avuto solo un po’ di raffreddore, ma in uno nel Nebraska le gravi complicazioni da Covid-19 hanno ucciso tre leopardi delle nevi.
Nel giardino zoologico di San Diego si sono ammalati i gorilla senza gravi conseguenze, ma alcuni criceti muoiono con estrema facilità per il virus.
Il Journal of Virology ha accertato che una specie di cervo diffusa nelle Americhe è in grado di trasmettere da individuo a individuo il coronavirus come accade fra noi. Nelle case i cani difficilmente possono sviluppare il virus, diversamente dai gatti, molti dei quali sono morti, mentre per fortuna finora sembra che topi e ratti non siano particolarmente suscettibili a contrarre il virus.
Il Covid-19 sembra colpire una grande varietà di animali in giro per il mondo, con esiti tanto variegati quanto lo sono quelli sull’uomo, ma nella stragrande maggioranza dei casi è da quest’ultimo che i mammiferi grandi e piccoli si infettano con il coronavirus. Questo il parere di esperti interpellati dal Guardian, che rimarcano sul fatto che gli animali, i mammiferi, costituiscono un’incognita per lo sviluppo della pandemia. Come è (probabilmente) venuto da un mammifero, il pipistrello, ed è sicuramente tornato agli animali, in questi ultimi il coronavirus potrebbe prendere strade diverse, magari sviluppare varianti autonome: “Noi ci concentriamo per sradicare il virus dagli esseri umani, ma in questo momento il virus potrebbe star mutando in silenzio in altre specie animali diventando sempre più ingestibile”, paventa Margaret Hosie, docente di virologia comparata all’università di Glasgow.
Ma finora, più che gli animali selvatici, a essere colpiti sono gli animali domestici in primis, gli animali in cattività e quelli d’allevamento. In Olanda e in altri Paesi migliaia di visoni infetti sono stati abbattuti, altri isolati dall’uomo. Ma c’è anche l’opzione dei vaccini: in Russia i veterinari sono autorizzati a iniettare un prodotto chiamato Karnivak-Kov a cani e gatti. Negli Usa è stato autorizzata la l’uso caso per caso di un vaccino della Zoetis, che verrà intanto inoculato alle grandi scimmie dello zoo di San Diego.
Quanto agli animali domestici, il consiglio di Rebecca Fisher, epidemiologa della A&MUniversity del Texas, citata dal Guardian, è di “non coccolarli troppo se siete malati o convalescenti”. “Dobbiamo fare del nostro meglio per proteggerli, come faremmo con i bambini”, conclude.