“La proroga della zona rossa a Palermo è la conferma del fallimento delle istituzioni nella gestione dell’emergenza sanitaria. Ormai è chiaro che la zona rossa è la scelta più facile per chi decide, toglie ogni responsabilità“. Lo afferma Patrizia Di Dio, presidentessa di Confcommercio Palermo.
“Poco importa – aggiunge – che, in oltre due settimane, i numeri del bollettino non sono regrediti, ammesso che qualcuno sia in grado di certificare la correttezza dei dati che avrebbero giustificato questa ennesima proroga. E la campagna vaccinale procede incredibilmente a rilento. Del resto, cosa ci possiamo aspettare da una sanità che viene amministrata a interim nei ‘ritagli di tempo’, da quasi un mese senza l’assessore di riferimento? Siamo stanchi di essere presi in giro, di sentire gli appelli a fare altri sacrifici“.
“Dove ci si contagia? – si chiede Di Dio -. Sicuramente non nei nostri negozi e nelle nostre attività dove garantiamo i protocolli sanitari. I fatti dimostrano che non è con più chiusure che si risolve il problema. Scelte miopi e scellerate hanno portato davanti a un baratro migliaia di imprenditori e decine di migliaia di dipendenti. La politica esca dai palazzi dorati e si confronti con la vita reale: mezzi pubblici pieni, alcune categorie di negozi con code chilometriche alle casse, scuole aperte quasi a pieno regime, assembramenti per strada, controlli inefficaci. Noi, invece, non possiamo aprire i nostri negozi“.
“Come presidente di Confcommercio Palermo, l’associazione di categoria più rappresentativa della provincia di Palermo – chiosa Di Dio – chiedo un confronto pubblico con il presidente della Regione Musumeci e con il sindaco di Palermo Orlando: ci dicano che soluzioni hanno messo in campo, dopo più di un anno, per far coesistere il sacrosanto diritto al lavoro e alla libera impresa con il diritto alla salute“.