Mascherine obbligatorie anche all’aperto e un limite di quattro commensali al tavolo del ristorante. È quanto cambia nella sostanza per la Sicilia che da domani passerà dalla zona bianca a quella gialla.
L’isola è fanalino di coda rispetto al numero di persone che si sono sottoposte al vaccino, nonostante le tante iniziative prese a livello locale per incentivare la popolazione a immunizzarsi.
Le campagne di informazione a favore della vaccinazione e gli open day sono serviti a poco, a fronte di una forte resistenza in alcune fasce della popolazione. La Sicilia ha superato i limiti dei tre parametri stabiliti dal Governo per il cambio di colore, con le terapie intensive occupate al 12% e i reparti ordinari al 19%. I limiti sono rispettivamente del 10% e del 15%. La regione è inoltre quella con la più alta incidenza di casi positivi ogni 100 mila abitanti, oltre 200. La soglia in questo caso è di 50.
Adesso le misure prevedono che ci si possa spostare tra le regioni, anche senza il green pass ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione al di là del colore del territorio di provenienza e di quello di arrivo. Non ci sono più limiti orari alla circolazione, dunque nessun coprifuoco, che è stato eliminato lo scorso 21 giugno e che ha segnato duramente i mesi di lockdown.
Le mascherine, che in zona bianca sono già obbligatorie nei locali al chiuso, in gialla devono tassativamente essere indossate anche all’aperto. Teatri, cinema, concerti, musei e terme sono accessibili, ma vigono le stesse regole della zona bianca, quindi sempre con l’utilizzo del Green pass. Anche i ristoranti restano aperti sia al all’interno (con pass) che all’aperto (anche senza), ma in gialla il limite di commensali al tavolo è di quattro persone, con una deroga per i conviventi.