La Confederazione delle Piccole e Medie Industrie Privata Siciliana ci aveva visto lungo già nel 2019: investire sulla ripopolazione economica e produttiva di piccoli Comuni è la leva vincente per un veloce e innovativo sviluppo economico e inclusivo dell’isola!
Oggi attraverso la sintesi di analisi e lettura dati afferenti ai cambiamenti registrati negli ultimi due anni dal titolo “La pandemia e le nuove quotazioni dell’essenziale. Nuove consapevolezze per lo sviluppo della Sicilia e dei suoi piccoli borghi” effettuata dal Centro Studi Confapi Sicilia emerge chiaro che salendo le quotazioni dell’essenziale salgono anche le quotazioni dei piccoli centri in termini di luoghi ideali di: vita, lavoro “agile” e turismo di prossimità.
La pandemia, dall’evidenze statistiche analizzate, ha dimostrato come non esiste in periodo di crisi trade off tra obiettivi di tutela della salute dei cittadini e obiettivi economici e di sviluppo. Anzi, il PIL dell’economie europee si è dimostrato proporzionalmente crescente in quegli stati con in-dice di mortalità in eccesso più bassi e quindi più pronti a fronteggiare la crisi sanitaria.
Allo stesso modo le PMI con welfare più maturo hanno dimostrato una capacità di reagire all’emergenza sanitaria più efficace con evidenti aumenti di produttività pari al 6% rispetto ad una media che si attesta al 2%. A questo è seguito un aumento di occupazione pari all’11% rispetto una media del 7,5%.
Dalle lezioni apprese anche grazie alle PMI strategicamente più evolute nascono riflessioni e confronti attivi con quei piccoli Comuni che con CONFAPI SICILIA da circa due anni hanno av-viato interlocuzioni e siglato accordi per la definizione di strategie di rilancio del sistema produttivo ed economico locale.
È quanto accaduto con il Comune di Mussomeli in provincia di Caltanisetta con il progetto Pen-siamo a Sud finalizzato ad aumentare la sua attrattività sia da un punto di vista di investimenti di risorse finanziarie ed economiche estere, sia di capitale umano locale emigrato (diversi oggi sono i giovani talenti locali rientrati per investire in start up sostenibili e inclusive).
Con il tempo e, l’attenta lettura delle criticità che frenano lo sviluppo di alcuni territori, il progetto si è ampliato ed oggi, grazie all’impegno dell’Ambasciatrice per l’Internazionalizzazione di Confapi Sicilia in Argentina, Erica Moscatello, l’accordo con l’Università di Rosario per il reclutamento di medici specialisti trova attuazione: entro domenica l’ASP di competenza avvierà le procedure di reclutamento di nuovi medici includendo le domande e i cv di medici argentini che hanno avuto il riconoscimento ufficiale in Italia dei titoli di studio richiesti, smistati e valutati anche da Confapi.
“La crisi ci ha restituito altre due importanti evidenze: la prima che senza un solido ed efficace sistema sanitario locale non esiste crescita economica e la seconda che non solo le piccole e medie imprese più evolute hanno dimostrato in momento di crisi di riuscire a salvarsi da sole senza dipendere dall’azione pubblica ma ora anche che i piccoli Comuni riescono a mettere in campo soluzioni a grandi problemi attraverso l’attivazione di proficue partnership tra pubblico e imprenditoria privata. La regione prenda esempio!” affermano il Presidente Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli, e il Presidente della filiera Sanità, Salvatore Ferranti.