“La situazione è grave, c’è una fortissima preoccupazione per la tenuta delle strutture ospedaliere. Servirebbe un lockdown subito, di tre o quattro settimane, per arrivare ad aprile quando avremo molti più vaccini“. E’ l’allarme lanciato all’AGI da Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri.
“Quando è iniziata la seconda ondata – ricorda Palermo – avevamo in tutta Italia 40 pazienti in terapia intensiva. Oggi sono 2.400. Se riparte la curva, come sta ripartendo, arriveremo a saturazione in brevissimo tempo. In questi mesi la curva non e’ mai davvero scesa, andrebbe contrastata seriamente“.
Il sistema dei colori, sottolinea, non basta più, soprattutto con l’imperversare delle varianti: “Temo che la zona arancione non sia sufficiente a bloccare rapidamente la circolazione del virus. Bisogna fare di più, per arrivare presto ad avere meno di 5mila casi al giorno, il che ci consentirebbe di riprendere il tracciamento“.
E’ il momento di fermarsi, insomma, sostiene Palermo: “Basta con gli stop and go che ci trascinerebbero fino all’estate, serve un ‘colpo’ secco per frenare l’avanzata del virus. So che è un dramma sul piano economico, ma andrebbe spiegato alla popolazione che serve stringere per un mese per poi vedere la luce“.
Tanto più, avverte, che “i dati di occupazione delle terapie intensive, già inquietanti, sono anche sottostimati: se si mettono nel denominatore non solo i posti disponibili ma anche quelli genericamente ‘attivabili’ il tasso scende, ma non è reale. Il Veneto ad esempio segnala mille posti: fino a pochi mesi fa ne aveva 500, dubito che abbiano già assunto il personale necessario per raddoppiare. Nove regioni sono già ufficialmente sopra la soglia del 30% di occupazione posti letto, ma temo siano molte di più. Gli ospedali si riempiono di nuovo, la situazione è preoccupante“.