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Covid, Razza all’Ars: “Scelta anticipo zona rossa non è stata politica”

mercoledì 27 Gennaio 2021
Ruggero Razza
Ruggero Razza

La decisione di anticipare la zona rossa in Sicilia “non è stata politica”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendo all’Assemblea sulla situazione della pandemia in Sicilia.

“Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa – ha spiegato Razza – lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato 1.25 e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimana. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi superò 1.27”.

A BREVE SAPREMO POSSIBILE DECLASSAMENTO

“Qualche ora ancora e scopriremo se indice RT ci consentirà di condividere con il governo centrale un valutazione che vede un possibile declassamento di rischio per la nostra regione”.  Nelle ultime settimane, ha ricordato Razza l’incidenza per 10 mila abitanti “ci trova al quinto posto, quella per deceduti sempre per 10 mila abitanti al 12° posto, e i tamponi molecolari realizzati, sempre su 10mila, al 7° posto”. 

La Sicilia “è tra le regioni italiane che hanno il maggior rispetto dei parametri di ospedalizzazione, che vedono una soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per la degenza ordinaria. L’Isola in questo momento si trova al di sotto di entrambi i parametri”, ha spiegato l’assessore.

ALLO STUDIO PROGETTO “SCUOLE “SICURE”

In vista della riapertura delle scuole superiori la Regione siciliana sta mettendo in campo un progetto ‘Scuole sicure’. Lo ha detto l’assessore alla salute Ruggero Razza nel corso delle sue dichiarazioni all’Assemblea regionale sull’andamento dell’epidemia. “Stiamo verificando l’attuazione di un programma ‘Scuole sicure” con il Cts e assessorato alla istruzione per la ripartenza delle scuole”, ha spiegato.

SUL VACCINO

Il rispetto dei tempi per la campagna di vaccinazioni “è legato a due variabili. Il primo è la quantità dei vaccini, la seconda è la tempestività con cui i vaccini arriveranno in tutte le regioni italiane. C’è una preoccupazione diffusa in Europa. Per AstraZeneca ci si attendeva una consegna entro il mese di marzo di oltre 8 milioni di dosi queste otto milioni sembrano essere diventate circa 3 milioni, quindi un calo imponente”.

La distribuzione del vaccino in Sicilia ha fatto registrare criticità in alcune aree del territorio. Nessuno ha mai pensato che dovessero andare perdute dosi di vaccino, ma non perdere una dose scongelata è cosa diversa dall’organizzare una cessione preordinata”. Razza ha spiegato come nella circolare emanata in cui si davano le regole per la vaccinazione era anche illustrato cosa fare nel caso di dosi in eccesso già scongelate.

“Qualora vengano scongelate più dosi rispetto alle persone presenti per ricevere il vaccino bisogna fare riferimento alle categorie indicate nella circolare, cioè gli over 80 e il personale in attività nel servizio pubblico”, ha detto, “non certo a familiari, parenti o amici”.
Razza ha aggiunto che sono in corso degli accertamenti da parte delle Asp di Palermo e Ragusa sui casi di somministrazione fuori dalla regole.

107MILA TAMPONI NELLE FESTE DI NATALE

Dal 21 al 27 dicembre, i tamponi effettuati in Sicilia su chi è rientrato nell’Isola per le festività di natalizie sono stati circa 40 mila, dal 28 dicembre al 10 gennaio sono stati 44.293 e dall’11 al 24 gennaio 22.500.
A fornire i dati è stato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nella sua relazione all’Ars.

 

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