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Dallo Spasimo di Palermo, le dichiarazioni dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, al lavoro nel rilancio della sanità siciliana in chiave di costruzione di poli clinici e di ricerca.
“Il Cts non ha mai rappresentato l’esigenza di mantenere la mascherina in Sicilia. Non si è fatta differenza e sarebbe strano che si facesse. Ovviamente andremo vedendo quello che succede”. Così l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza parlando con i giornalisti a Palermo, sulla ipotesi di mantenere l’obbligo della mascherina all’aperto anche dopo il 28 giugno.
“La Sicilia ha un numero elevato di contagi, ma anche il più basso indice di ospedalizzazione in tutta Italia – ha proseguito Razza – gli esperti stanno facendo una valutazione perché un numero significativo di casi fortemente asintomatici, rispetto a un bassissimo impatto sugli ospedali, potrebbe voler dire che anche che da noi il virus è stato contenuto dal sistema delle vaccinazioni”.
“Quello che più preoccupa è il ritardo sul contenimento delle varianti. Da questo punto di vista, abbiamo dimostrato di avere un sistema di allerta molto forte con più laboratori di riferimento che ci hanno consentito di sequenziare tutte le varianti. Il mio appello è – ha aggiunto – a proseguire a vaccinarsi perché quando arriva una variante nuova come la Delta l’argine maggiore è la vaccinazione”.
“Oggi dobbiamo trasmettere in maniera positiva la necessità di vaccinarci” e in Sicilia “abbiamo dovuto vincere una certa refrattarietà, che esiste”, ma nell’Isola “quasi tutte le persone che sono state trovate positive alla variante Delta, non ultimo il diplomatico indonesiano presente a Catania per il G20 , non si erano vaccinati – ha aggiunto Razza lanciando “un invito pressante per tutelare la nostra vita, quella sociale e l’economia e per tornare a fare una vita normale: vacciniamoci”.
Il lavoro dell’Assessorato regionale alla Salute “è stato un grande lavoro intervallato da una vicenda di grande impatto come il coronavirus. Lavoro che si può circoscrivere attorno a grandi azioni: la prima è il rispetto del personale, poi l’abbandono del precariato durato a volte anche 20/30 anni, gli investimenti in materia di edilizia e tecnologia, il rafforzamento di una sanità digitale che guarda al futuro. E’ un percorso che gode dell’apprezzamento di tanti siciliani ma che deve proseguire. Sarebbe un errore dire che si è fatto tutto quello che si doveva, siamo impegnati perché la sanità della regione possa raggiungere i livelli dei più alti standard nazionali ed europei”.
Sull’attuale situazione epidemiologica Razza spiega che “noi abbiamo un bassissimo tasso di ospedalizzazione, vuol dire che la grave complessità di epidemia che abbiamo vissuto nei mesi scorsi oggi sembra rallentata in maniera importante. Dobbiamo proseguire più intensamente la campagna vaccinale, non mi stanco di fare un appello ai cittadini affinché la vaccinazione sia accolta come opportunità per fare ripartire le nostre relazioni sociali prima della nostra economia”.
E sulla campagna vaccinale, il presidente Musumeci auspica all’immunizzazione di gregge entro la fine dell’estate “I numeri dicono che la progressione è questa, ma occorre la volontà dei cittadini, abbiamo il dovere di creare un clima positivo attorno alla vaccinazione, ed è stato un bene non renderla obbligatoria, lasciando la scelta ai cittadini. Poiché si parla di giovani, mi rivolgo a loro che stanno lavorando per l’emergenza coronavirus in Sicilia”.