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Ecco cosa succede nell’unità operativa di medicina interna dell’Ospedale Civico di Palermo.
Dall’inizio della seconda ondata l’unità di medicina interna del Covid hospital ha assistito 100 pazienti e sette decessi.
I medici iniziano il loro turno con una lunga e soffocante operazione di vestizione. Mute, guanti, calzari e maschere, vengono attentamente suggellate da strati di nastro adesivo per evitare la possibilità di contaminazione. Terminata la procedura, gli operatori sanitari varcano la soglia delle “zone cuscinetto”, quelle tra l’area “pulita” e quelle “contaminate”.
Diverse le tipologie di pazienti presenti nel reparto. Alcuni hanno il virus più che la malattia in sé. Altri pazienti necessitano assistenza medio-alta con l’utilizzo di un casco che aiuta la respirazione e altri ancora necessitano della ventilazione.
“Noi lavoriamo in coppia – spiega il dottor Racalbuto -. Uno dei medici lavora sul paziente e l’altro all’esterno nella zona pulita. Raccolti tutti i dati, tramite una scansione, viene trasmessa nella zona pulita la cartella dove viene ricostruita. Questa procedura è necessaria per evitare la contaminazione”.
Il video mostra anche come agisce la malattia sui polmoni e viene spiegato anche quanto può compromettere altri organi tanto che, alcuni pazienti, hanno esigenza di essere seguiti anche dopo essere guariti per “danni collaterali”.
“Nel momento in cui 63 posti letto e 36 in medicina interna vengono a mancare, viene a mancare il polmone di un’azienda ospedaliera – dichiara il primario Salvatore Corrao che è anche membro del Comitato tecnico scientifico regionale -. Vorrei evidenziare il grande lavoro che fanno tutti gli operatori sanitari e che vanno avanti senza risparmiarsi”.
“Sottovalutare la patologia COVID-19 è estremamente pericoloso dal punto di vista dei messaggi che si possono lasciare alla nostra popolazione – evidenzia il medico-. Esistono gli asintomatici, i quali rappresentano un grosso problema perché fanno circolare il virus, poi ci sono i pauci-sintomatici, quelli che hanno pochi sintomi e, tra questi, ci sono coloro che possono precipitare nell’arco di poco, anche in tre quarti d’ora o un’ora”.
Infatti, il centesimo paziente, ricoverato durante le riprese, era stato dimesso da un altro ospedale Covid tre giorni prima come positivo asintomatico. Ma dopo tre giorni a casa ha avuto una improvvisa ricaduta con polmonite molto severa.