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Le audizioni

Cracolici: “La mafia ancora forte nel Messinese, sommersa ma sempre più armata” CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 20 Marzo 2025

Una mafia sommersa ma sempre più armata, che capitalizza i suoi guadagni attraverso lo spaccio di droga: è lo spaccato emerso dalle audizioni a Messina della commissione Antimafia dell’Ars, presieduta da Antonello Cracolici.

“Circolano tantissime armi che da evidenze investigative non mostrano una ripresa della violenza, segno di una mafia sempre più armata ma che sceglie di essere sommersa – ha detto il presidente Cracolici – le famiglie mafiose continuano a essere presenti sul territorio con tratti di continuità quasi dinastica, e con gli stessi cognomi che ricorrono di generazione in generazione. C’è un’attività estorsiva diffusa, ma paradossalmente si riducono le denunce, con una sorta di “messa a disposizione” da parte degli stessi imprenditori nei confronti dei mafiosi”.

Una strategia della sommersione che riguarda anche le truffe sui fondi Agea, “con fenomeni estorsivi sui terreni agricoli e la ricerca di insospettabili prestanome per superare i blocchi delle certificazioni antimafia pur di avere vantaggi sui contributi”.

Antonello Cracolici

A due anni dalla precedente tappa nella città dello Stretto è drammatico il bilancio della commissione Antimafia sullo spaccio di stupefacenti: “Il traffico di droga è cresciuto, con un accumulo di capitali riciclati nel settore delle scommesse ma anche nel circuito economico tradizionale – ha aggiunto Cracolici – il prezzo del crack si è ridotto, facendo aumentare, di conseguenza, il consumo da parte dei minorenni; basti pensare che da un grammo di cocaina si possono ricavare 20 dosi di crack. Questo comporta un grave allarme sociale, nonostante una diffusa percezione da parte dell’opinione pubblica di una mafia ormai sconfitta e meno pericolosa, perché meno visibile. Dobbiamo essere tutti consapevoli, invece, che la lottacontro le mafiedeve continuare, perché cosa nostra non è un fenomeno del passato, e se vogliamo sconfiggerla dobbiamo impegnarci tutti”.

Dopo l’incontro con la prefetta, Cosima Di Stani, con il comitato per l’ordine e la sicurezza, con il procuratore generale presso la corte di Appello di Messina, Carlo Caponcello e Antonio D’Amato, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, si è tenuta l’audizione dei 108 sindaci del Messinese per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.

 

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