“Un’ occasione storica in un luogo simbolo come Messina”.
‘Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa’, un incontro maturato da Giuseppe Antoci, presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento europeo insieme al procuratore Distrettuale Antimafia di Messina Antonio D’Amato e alla rettrice dell’Università degli Studi di Messina Giovanna Spatari.
Il convegno che si terrà il prossimo 16 settembre, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina, nasce dall’esigenza di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i principali attori istituzionali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, sempre più caratterizzata da dimensioni transnazionali, interconnessioni economiche e strumenti tecnologici avanzati.
Un evento di altissimo rilievo internazionale che pone Messina al centro dell’Europa su un tema cruciale come quello del crimine organizzato.

“Si celebrano quest’anno i 70 anni della Conferenza di Messina, un momento importante e proprio in questa occasione abbiamo voluto inserire questo seme, un seme che racchiude e che mette insieme l’Europa e l’Italia nella lotta al crimine transnazionale“.
L’evento si svolgerà in tre momenti, tre panel. Il primo che riguarda la dottrina sull’armonizzazione dei sistemi penali con docenti dei vari università, Bologna, Napoli, Palermo e Messina. Seguirà una parte investigativa con quindi le agenzie europee, Europol (agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto), Eurojust (Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale), Eppo. Poi i vertici, la presidente dell’AMLA, la nuova agenzia di antiriciclaggio, i comandanti del Ros, dello SCO, dello SCICO,”tutti insieme per comprendere come si può migliorare il coordinamento, che fra di loro esiste già, e che dà buoni risultati sulla lotta al crimine organizzato transnazionale“.
E poi i 4 procuratori distrettuali antimafia siciliani, di Palermo, Messina, Catania, Caltanissetta, il procuratore distrettuale di Reggio Calabria, si siederanno insieme, cercando di capire “quali sono i risultati, ma soprattutto cosa serve per il futuro“.
Alle riflessioni finali si dedicheranno l’onorevole Antoci, il procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Le conclusioni della giornata saranno affidate, invece, alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.
“Non è un convegno che finisce quel giorno, ma deve essere un seme, una fonte di ispirazione per l’attività parlamentare in Parlamento Europeo, per comprendere il fenomeno, soprattutto nel 2025 dove Paesi membri oltre l’Italia hanno grandi difficoltà“.
Un seme che va annaffiato, aggiunge Antoci. “Dobbiamo essere bravi a farlo diventare un germoglio, una pianta, ma soprattutto radici, quelle radici che ci hanno lasciato in eredità coloro che hanno creato nel nostro impianto la lotta alle mafie e che hanno perso la vita per questo“.
Questo è il miglior modo per commemorare queste persone. Partendo da Messina l’obiettivo è lanciare un messaggio, fare squadra e farlo ai più alti livelli e “soprattutto comprendere che su questo tema bisogna essere molto freddi, non bisogna mai innamorarsi delle proprie idee“.
Con “rinnovato spirito europeista“, si affrontano così le nuove sfide che si pongono all’Unione Europea nell’azione di contrasto ad un fenomeno estremamente complesso, come quello delle organizzazioni mafiose.
“Insieme dobbiamo capire quello che serve veramente. A questo convegno poi gli atti che gireranno per i paesi sembri, i parlamenti, che serviranno agli studenti, e che serviranno soprattutto a noi, per capire qual è la strada da percorrere“.