Fin dal suo insediamento il vescovo della diocesi di Cefalù, Giuseppe Marciante, ha tracciato linee precise: creare rete attorno al capitale umano rimasto sul territorio. Il riferimento è ai comuni madoniti che stanno pagando lo scotto della marginalizzazione e della crisi economica: altissime le percentuali di contrazione della popolazione residente con un numero di emigrati, soprattutto giovani (cui, tuttavia, si uniscono sempre più interi nuclei familiari), in costante crescita.
Il vescovo Marciante, nelle sue prime dichiarazioni, sottolineava il rischio di trovarsi ad amministrare non comunità, ma cimiteri sullo sfondo di una rete viaria a pezzi, al centro di iniziative che hanno destato ampia curiosità e attenzione come nei casi di Collesano e di Polizzi Generosa.
“Senza strade decenti non è possibile pensare a un rilancio turistico” è il coro unanime degli amministratori del comprensorio, che subiscono i contraccolpi di vertenze (Blutec su tutte) dal momento che buona parte del bacino dei lavoratori interessati è madonita.
Spopolamento, disoccupazione giovanile e viabilità sono proprio i tre macrotemi al centro del documento congiunto che, insieme ai sindaci e agli amministratori dei comuni della diocesi, verrà consegnato al governatore Nello Musumeci attraverso i suoi due assessori, Marco Falcone e Toto Cordaro, presenti per l’occasione presso il palazzo vescovile. Con gli amministratori e con i giovani, in particolare, la diocesi ha avviato due percorsi paralleli, due tavoli permanenti che fungano da “centri di ascolto”, per analizzare i problemi e avanzare soluzioni.
Verrà anche condiviso il progetto per la realizzazione del parco culturale ecclesiale: un itinerario, un “percorso della bellezza” che raccoglierà tutti i beni materiali e immateriali della diocesi.
Antonino Cicero