Nello Musumeci seguirà personalmente le principali criticità del settore agricolo. Lo ha annunciato lo stesso governatore siciliano al termine dell’incontro che si è svolto ieri sera a Palazzo d’Orleans sulla crisi delle coltivazioni degli agrumi a cui ha preso parte una delegazione del ministero per le Politiche agricole, guidata dal sottosegretario Giuseppe Castiglione.
Un modo per mettere insieme le principali difficoltà e i problemi del settore agrumicolo nell’analisi di governo nazionale e governo regionale, un modo per abbinare esperienze sul campo ai rispettivi livelli e alle risorse economiche e finanziarie.
Ad essere previsti sono 10 milioni di euro inseriti nella legge di stabilità nazionale come fondo agrumicolo, che potranno essere utilizzati come un fondo per gli investimenti, con annessa proiezione, capace di generare un effetto moltiplicatore di 120 milioni di euro. A confermarlo, nel corso della riunione Luca Bianchi, capo dipartimento delle Politiche agricole ed ex assessore al Bilancio della Regione nella passata legislatura.
Previsto inoltre anche l’utilizzo di un fondo di garanzia pubblica che possa assicurare anche quote non coperte da finanziamento in quota capitale. Una parte delle risorse disponibili sugli investimenti è inoltre contenuto all’interno del Psr, lo strumento comunitario di settore a completamento delle risorse contenute nel fondo di garanzia.
Altro particolare di rilievo, il ricorso che dovrà essere sempre maggiore a coperture assicurative delle aziende. Una cultura da sviluppare – è stato fatto notare- per l’affermarsi di fenomeni e criticità che rendono instabile il settore ed esposto a rischi in alcuni casi.
Uno dei dati emersi nel corso dell’incontro è quello relativo alla frammentazione della proprietà. Ci sono in Sicilia piccoli appezzamenti, ma soprattutto nel settore ortofrutticolo 55 organizzazioni di produttori. Un dato che alimenta in qualche modo una dispersione di energie chiamate alla sintesi sui problemi da risolvere. A parità di condizione in Trentino le associazioni di categoria sono meno di 5. Poca propensione dunque all’associazionismo e, in ultima analisi, minore forza contrattuale.
Il Ministero delle Politiche agricole metterà, inoltre, in campo il ritiro di agrumi di 4500 tonnellate, 4mila per la distribuzione agli indigenti e 500 tonnellate di ritiro dall’ ‘embargo russo’. Misure che serviranno a dare una boccata d’ossigeno ai produttori.
La prossima settimana Musumeci sentirà l’assessore Bandiera e i tecnici dell’assessorato per capire come la Regione possa supportare sinergicamente le azioni dello Stato. Un nuovo incontro tra governo regionale e governo nazionale è previsto tra una decina di giorni.
Pronte anche le tutele per quanto riguarda l’estirpazione degli agrumeti colpiti dal virus tristeza, come ha ricordato il sottosegretario di Stato Castiglione: “Abbiamo riscontrato la disponibilità dell’Unione europea sul versante che riguarda tutte le virosi, ma manca un piano di caratterizzazione che individua e localizzi in dettaglio la malattia. Abbiamo attivato quindi uno studio tra il servizio fitosanitario regionale e quello nazionale”.
Il piano verrà poi inoltrato alla Commissione europea che potrà poi dare il via libera alle risorse previste in questi casi per la riconversione.