No grazie. E’ quanto ha risposto il sindaco di Messina Federico Basile alla missiva inviata da Ferdinando Croce, esperto per questioni giuridico-amministrative del presidente della Regione Musumeci, relativamente alla realizzazione dell’Acquario dello Stretto. Nella nota la Regione offriva al Comune di Messina un supporto economico e logistico per la realizzazione dell’opera.
“Federico Basile che, appena eletto, chiamava a raccolta le istituzioni per il rilancio di Messina, complice evidentemente la corsa a Palazzo d’Orleans del suo predecessore e dante causa, decide d’amblèe di respingere il sostegno della Regione- commenta Ferdinando Croce, candidato all’Ars con Fratelli d’Italia- Parla di “Piena disponibilità a lavorare in garbo istituzionale tra Enti”, il primo cittadino, rispedendo però al mittente l’offerta di collaborazione alla realizzazione dell’opera, motivando la decisione con l’impegno della sua attività amministrativa di proseguire il continuità alla precedente. E, precisa inoltre Basile, senza “imposizioni derivanti da visioni non sempre calibrate sulla realtà”. Val dunque la pena di precisare che nessuna imposizione la Regione Siciliana ha provato a far valere, ma un corretto e fondamentale dialogo istituzionale teso a definire il futuro di un’opera da tempi immemori discussa ma mai davvero andata oltre promesse elettorali di alcuni. Insomma le parole del sindaco di Messina suonano come una sorta di “Questa è casa mia, qui comando io”.
Croce ricorda come l’acquario proposto dal Prof. Gambino, noto accademico messinese che da anni è a disposizione di istituzioni e territorio con progetti per la sua valorizzazione, è stato preso in esame dalla Presidenza della Regione che si è, dopo analisi dei dati relativi al rapporto costi/benefici della sua realizzazione, resa disponibile a dare il proprio contributo. Nell’ultima delibera della Giunta regionale sono stati approvati finanziamenti a valere sull’FSC 2021/2027 per centinaia di milioni di euro, molti dei quali destinati alla provincia di Messina, e sarebbe stata certamente quella la collocazione ideale per l’intervento relativo all’acquario.
“I confronti tra Regione e Comune non iniziano però nella recente era Basile- prosegue Croce– Nonostante l’iniziale suggerimento del proponente di stabilire l’opera nell’area della Zona Falcata, il Presidente Musumeci nelle interlocuzioni con Palazzo Zanca, segnala come l’ individuazione del sito non sia per forza la scelta da compiere e su cui indirizzarsi. Tant’è vero che è lo stesso Presidente a suggerire al Commissario Santoro di sondare la idoneità di altri siti. Evidentemente, nel rispondere a muso duro alla Regione, il neosindaco ignora, ad esempio, l’esistenza e la percorribilità dell’ipotesi dell’area del demanio militare (mediante uso duale etc.), che lo stesso sottosegretario Mulé aveva mesi addietro già valutato fattibile”
“In tutti i casi, nel rispondere che non vi sia possibilità di intervenire sulla Falcata perchè necessaria a monte una sensibile opera di bonifica, Basile omette di considerare che la Regione Siciliana é, da tempo, assoluta protagonista del percorso di bonifica e caratterizzazione dei siti contaminati indicati dal Sindaco stesso nella sua missiva, in forza di uno specifico protocollo d’intesa siglato con l’Autorita portuale che ha condotto ad indire ed espletare, con assoluta solerzia, la conferenza di servizi per l’approvazione dello studio commissionato all’Università di Messina mediante Sogesid e che costituirà il “la” per il prossimo avvio delle operazioni di decontaminazione- conclude l’esperto- Inoltre, la Regione ha già aggiudicato mediante la Soprintendenza, alla fine di giugno, la gara di progettazione per la riqualificazione e valorizzazione della Real Cittadella per farne un museo open air. E, secondo cronoprogramma, si prevede addirittura l’espletamento della gara per l’esecuzione delle opere e la conseguente consegna dei lavori entro il prossimo 30 settembre”