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L'intervista

Cuffaro: “Per le Europee attenzione rivolta anche ai renziani”

lunedì 18 Marzo 2024

Oggi giornata bucolica per Totò Cuffaro impegnato già sin dalle prime luci dell’alba a piantare le mandorle nella sua campagna, a San Michele di Ganzaria in Provincia di Catania.

“Sono in azienda, stamattina mi sono alzato molto presto perché stiamo piantumando un nuovo mandorleto”.

Che tipo di mandorle sta piantando?

Rigorosamente mandorle siciliane, la Pizzuta d’Avola che faremo crescere con cura e che siano democristiane”, risponde l’ex presidente della Regione e da questa metafora entriamo nel vivo del colloquio telefonico con il segretario nazionale della Democrazia cristiana.

“Ieri ho partecipato al congresso della Dc di Caltagirone, sala affollatissima e incredibile partecipazione. Caltagirone è il primo comune dove abbiamo presentato la lista della Dc, che dopo essere nato con il partito Popolare è rinata a Caltagirone, un territorio in cui abbiamo fatto un buon risultato, lì nel palazzo dove c’era la Dc e Sturzo. Abbiamo aperto un dibattito con la presenza di tutta la coalizione che ha portato i suoi saluti e per noi è stato un motivo di soddisfazione e di orgoglio. Da Caltagirone proponiamo di rilanciare l’idea democristiana perché possa radicarsi sempre di più nel territorio”.

E poi?

Non è finita lì. Nel pomeriggio mi sono recato a San Cono, un paese di duemila abitanti, ma anche qui abbiamo assistito ad un affollatissimo congresso, con grande partecipazione di giovani e di donne”. A proposito, la Dc punta molto sulle donne e su una maggiore presenza del genere femminile in politica. “Voglio ricordare che il segretario cittadino di Caltagirone che abbiamo eletto è una donna, Tiziana Failla, il ruolo di vicesegretario è stato affidato ad un’altra donna, e il presidente del partito sarà un’altra donna. In un ufficio politico di sette persone ci sono 5 donne a Caltagirone, per fare un esempio. Tutte donne e tutte giovani perché la vera svolta della politica e della Democrazia cristiana consiste nel coinvolgere tante donne e giovani capaci di dare un contributo importante, fatto di passione e di lavoro. le donne, soprattutto, possono dare un contributo maggiore: umanizzare la politica, ne abbiamo bisogno”.

Alla luce delle tante adesioni al partito, la Dc sta riscontrando consenso. Un buon auspicio in vista delle Europee?

“Si, c’è tanto consenso attorno alla Dc e per parafrasare una straordinaria opera di Hemingway, direi ‘per chi suona la campana’. Immaginiamo che questa campana suoni per chi crede in una politica buona, perché il destino di ogni uomo possa trovare uno spazio e la giusta dimensione. La Dc ha sempre più consenso proprio perché parte dalla valorizzazione di questo destino e immaginiamo che “la campana” debba ricordarci di occuparci di coloro i quali hanno più bisogno, di chi ogni giorno vive nella miseria soffrendo, di chi è diversamente abile, di chi a causa dalla guerra è costretto a scappare dalla propria casa e arriva in Italia cercando speranza e insieme alle persone fragili dobbiamo portare avanti un progetto di vita. La campana suona per chi crede che esistano ancora quei valori che non sono negoziabili: la famiglia, la solidarietà, la scelta di contribuire a costruire un futuro per la società. Parlo anche dell’impegno di tanti giovani e donne che aderiscono alla Democrazia cristiana, per la custodia delle istituzioni, un bene che abbiamo ereditato e abbiamo il dovere di difenderle. Queste rimangono, i partiti e le persone cambiano. Ci stiamo impegnando perché tutti questi sforzi possano stare dentro una idea di Popolari per l’Europa che coltiviamo sin dall’inizio. Vorremmo che in Italia ci fosse il partito Popolare europeo e lanciamo un ulteriore appello a chi possa crederci. Un appello più volte inascoltato e immagino che sarà ancora così. Questo porrà la Dc nelle condizioni di trovare un partener con cui allearsi per una scelta di centro. Ci stiamo guardando attorno per capire chi oggi tra i Popolari per l’Europa possa in qualche modo rappresentare il centro”. 

Chi sarà il partener politico insieme al quale la Dc affronterà la sfida di Bruxelles?

“Non nascondo che la nostra attenzione è rivolta a Matteo Renzi con cui stiamo aprendo un ragionamento politico-elettorale per le Europee, lui sta lavorando a quella ipotesi di centro di cui ho parlato, rispettando sempre quella distinzione secondo cui noi rimaniamo Democrazia cristiana e lui con il suo partito. Si tratta soltanto di un’alleanza elettorale per ribadire una presenza forte dei moderati. Fermo restando che la nostra opzione principale rimane una lista di Popolari per l’Europa. Quando sceglieremo con chi stare, valuteremo le candidature migliori perché si possa avere il massimo consenso in Sicilia”.

Questa possibile alleanza inciderà a livello regionale rispetto ai rapporti con il centrodestra?

“Siamo fedeli e convinti alleati, partecipi della coalizione di centrodestra. Ribadisco che vorremmo stare con il partito Polare, ma se questa possibilità non dovesse esserci, ma non per colpa nostra, è chiaro che dovremmo prendere una decisone politica di esclusiva alleanza per le Europee. La nostra lealtà è indiscussa nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani quale riferimento importante della nostra coalizione”.

Tutto il gruppo della Dc all’Ars scenderà in campo. Totò Cuffaro?

Io ad oggi no. La Dc scenderà in campo. E’ vero che il mio partito e la gente che mi sta attorno mi chiede di candidarmi, ma io rimango il mediano di spinta affinché cresca la realtà di centro. Svolgo un ruolo che mi appaga e non farò scelte diverse”.

Cosa ne pensa della polemica rispetto al silenzio-assenso sui manager della sanità in commissione Affari istituzionali dell’Ars?

“Ha ragione Ignazio Abbate, è uno dei parlamentari più esperti e attivi e lo ha dimostrato in tutti questi mesi per tutte le iniziative legislative che sono approvate dalla commissione che presiede. Ha fatto tutto quello che serviva senza perdere tempo sulle nomine. Trascorso il tempo, ha dovuto applicare il silenzio-assenso, lo prevede il regolamento e di certo non ha fatto null’altro di diverso. Inoltre, aveva convocato i deputati e nessuno ha espresso il proprio voto. Nessuna forzatura e ringraziamo come Dc il presidente della commissione Affari istituzionali per essere stato rapido nel portare avanti l’insediamento dei direttori generali”.

Il gruppo parlamentare della Dc potrebbe allargarsi con l’adesione di Salvatore Giuffrida. 

Giuffrida è da sempre un democristiano, ha fatto parte di partiti che sono stati il proseguo della Dc. La sua scelta sarebbe in sintonia con il suo passato. Aspettiamo che la faccia, rispettando i suoi tempi. Per noi è motivo di orgoglio sapere che voglia unirsi alla Dc”.

Adesso su quali riforme il parlamento regionale dovrà concentrare la sua attenzione?

“Lo dico e lo urlo. Ci sono due impegni che il presidente della Regione ha messo nel calendario e che il parlamento e la Dc, come fedele alleata a Schifani, porterà avanti: la costruzione dei termovalorizzatori, ormai indispensabili, e l’attenzione a quel che succede a Roma ovvero la legge Delrio, per essere pronti a riapprovare la legge sulle Province, importanti per far crescere una nuova classe dirigente con il compito di occuparsi direttamente dei problemi del territorio, a partire dalla raccolta dei rifiuti alla manutenzione delle strade”.

 

 

 

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