In Sicilia ritornano “Le Vie dei Tesori“, evento culturale che coinvolge quindici centri in tutta la Sicilia, in un percorso che mette insieme capoluoghi, città d’arte ma anche piccoli borghi che aspettano soltanto di essere scoperti.
Di fatto l’intero festival durerà quasi due mesi: si parte venerdì 13 settembre con le prime dieci città, per tre weekend, fino a domenica 29 settembre. Porte aperte, da ovest a est, a Trapani, naturalmente, poi a Marsala – nelle due città saranno validi gli stessi coupon, di fatto una doppia possibilità di scoperta -, a Sambuca di Sicilia, Sciacca, Naro, Caltanissetta, Acireale, Siracusa, Noto e Messina.
Nel primo fine settimana di ottobre (dal 4) partirà – per cinque weekend, fino a domenica 3 novembre – la grande kermesse di Palermo, dove saranno proposti 170 tra luoghi da visitare ed esperienze inedite, cento passeggiate guidate, visite con degustazione, visite teatralizzate, concerti in luoghi d’arte, e il consueto Festival Kids per i più piccoli. In contemporanea, il festival aprirà 50 luoghi a Catania e, per tre weekend, anche i siti barocchi di Ragusa, Modica e Scicli.
Per quanto riguarda Trapani e provincia, il festival si articolerà con l’aiuto del Comune, della Diocesi e l’organizzazione logistica dell’associazione Agorà, formata da giovani trapanesi che per il secondo anno vogliono scommettere sulla loro città. “Quest’anno siamo passati da 17 luoghi a 25, e abbiamo cercato di proporre percorsi nuovi e siti inediti – spiega Dario Gentile, presidente di Agorà -; penso a Palazzo Milo Pappalardo, che sarà una sorpresa fantastica anche per i trapanesi, come anche la bottega di Platimiro Fiorenza, l’ultimo corallaro. E sono già arrivate le prime prenotazioni per la Torre della Colombaia”.
Il Castello della Colombaia sarà l’unico sito su prenotazione e si raggiungerà in barca, ma ci si potrà arrampicare sul campanile ottagonale di San Domenico salendo la sua particolarissima scala elicoidale, oppure passeggiando sotto i portici dei due chiostri; scoprire i balconcini teatrali e i ricami di stucco della delicatissima Immacolatella.
La chiesa di Santa Maria del Gesù, invece, è appena riaperta dopo il restauro e offre un doppio tesoro: perché una commovente Madonna invetriata di Andrea della Robbia si affaccia da un baldacchino in marmo del Gagini.
Nell’edizione di Palermo, una delle scommesse più azzeccate è stato il festival KIDS, con luoghi e laboratori dedicati ai più piccoli. A Trapani il tentativo sarà proprio questo: guidare i più piccoli alla scoperta dei luoghi, tramite visite teatralizzate, storie e laboratori. Cinque appuntamenti: gli Amici del Museo Pepoli condurranno visite teatralizzate a Palazzo D’Alì e a Palazzo Milo, oggi sede della Soprintendenza, aperto per i piccini da lunedì 23 a venerdì 27.
Lab2 si dedicherà invece ai più piccoli con visite e laboratori al Collegio dei Gesuiti (dove si scoprirà l’arte dei marmorari), sempre dal 23 al 27 settembre, e alla ex Vicaria, sabato e domenica alle 11 e alle 16. Infine il Laboratorio Nobilis Officinae farà conoscere quel gioiello che è il presepe meccanico di San Nicola con un particolare marchingegno proprio degli organi a canne.
Un altro must de Le Vie dei Tesori è rappresentato dalle “passeggiate”. Saranno organizzate sette passeggiate d’autore alla scoperta di Trapani. Le prime due (domenica 15 e 29 settembre), sulle “Leggende legate alla città” saranno guidate da Luigi Biondo, a lungo direttore del Polo regionale per i siti culturali, e oggi direttore del Museo Riso; quindi, su un bus ATM scoperto si potrà andare alla scoperta delle Saline di Nubia, tra fenicotteri rosa, falchi e avocette (domenica 22 settembre due possibilità, sia alle 10 che alle 12, a cura di Valeria Grizzaffi) oppure del giardino ottocentesco di Villa Margherita, protagonista di una visita “botanica” con Rotary e Piero Sansone (tre appuntamenti, sabato 14, 21 e 28 settembre).
Nell’edizione di quest’anno de Le Vie dei Tesori, su input dell’assessore Sebastiano Tusa al quale la manifestazione è dedicata, e per volontà del presidente della Regione Nello Musumeci e del dirigente generale dell’assessorato ai Beni culturali, Sergio Alessandro, la Regione Siciliana ha firmato con il festival un innovativo accordo di valorizzazione con cui – pur non attribuendole risorse finanziarie – ne riconosce la valenza strategica per la promozione della Sicilia mettendo a disposizione i luoghi e rendendo più agili i processi decisionali.