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Cutrona (Mpfe): “Governo regionale incapace di dare risposte per il lavoro e la salute”

mercoledì 22 Aprile 2020
domenico cutrona

“Il Governo Regionale ha dato prova di essere sprovvisto di iniziative valide nel campo del lavoro e della salute per via del COVID-19 in atto.  Il Governo regionale ha, infatti, lasciato irrisolte molte problematiche della nostra regione, come la formazione professionale, non ha saputo dare risposte concrete alle esigenze dei lavoratori di questo settore. Allo stato attuale, ci sono tanti disoccupati che non lavorano ed hanno perso il lavoro proprio per l’incapacità del governo regionale”.

Lo dice in una nota Domenico Cutrona, segretario politico del Mpfe, Movimento Popolare Federalista Europeo. 

Secondo Cutrona, “la regione presenta delle lacune che sono insanabili per il semplice fatto che ci sono politici improvvisati che gestiscono la politica in modo del tutto personale, questo succede perché non ci sono più i grandi partiti che tenevano una linea politica. L’elezione diretta del Presidente della Regione ha portato un modo di governare basato su una posizione personale e non di partito. Pensavamo che Musumeci poteva essere il rinnovamento della politica regionale, mentre assistiamo all’incapacità di questa classe politica, che sta gestendo la regione. In Sicilia, manca il lavoro, c’è una disoccupazione dilagante, non si vedono prospettive valide, i fondi europei sono mal gestiti e non impiegati per creare sviluppo, invero attualmente non funzionano, mentre assistiamo giorno dopo giorno che si dispongono le cose solo per la distribuzione di potere”.

“Le Province sono ancora commissariate – aggiunge – addirittura non ci sono le elezioni dirette ma di secondo grado, abolendo di fatto la democrazia rappresentativa, siamo davvero in una fase di acuta di crisi della politica , perché non vediamo alcun provvedimento straordinario a favore dello sviluppo e del lavoro. Insomma la Regione è amministrata secondo un agire ordinario, senza tenere contro che siamo in un periodo in cui necessita attuare una fase politica straordinaria. Questo tipo di politica è lontano dalle visioni corrette della fase costruttiva, siamo in presenza di un Governo mediocre che gestisce solo questioni di ordinaria amministrazione.

“E’ assolutamente necessario voltare pagina – afferma il segretario del Mpfe – certamente non con questi soggetti che riciclati e ormai privi di inventiva e nuove idee. Bisogna avere il coraggio di ammettere la sconfitta di una classe dirigente, che governa ed ha governato la regione negli ultimi trent’anni. Abbiamo avuto in Sicilia, una serie di Presidenti, che hanno solo procurato danno alla regione ed ai siciliani. Purtroppo constatiamo che ancora oggi, anche se indirettamente, sono presenti nel panorama politico. Costoro  che hanno creato solo danno e disastri alla Sicilia, oggi non possono rivendicare alcun ruolo, proprio perché hanno distrutto lo sviluppo, hanno pensato solo alla loro carriera personale, non sviluppando un dialogo costruttivo con le forze imprenditoriali sane di questa regione”.

E si domanda: “Cosa ci aspetta nel futuro: innanzi tutto bisogna cambiale la classe dirigente, con persone e volti nuovi, che siano capaci di sviluppare un dialogo costruttivo con tutte le parti sociali di questa regione. Creare le condizioni per sviluppare lavoro e tutelare tutti i prodotti dell’isola. In particolare aiutare l’agricoltura, il turismo e le piccole e media aziende per infondere coraggio e fiducia. E’ necessario modificare l’IRFIS, come istituto bancario a favore delle imprese, per favorire lo sviluppo delle aziende. Ricordo che nessuno di questi politici quando ci hanno tolto le due banche siciliane, Banco di Sicilia e Cassa di Risparmio, difese le ragioni della Sicilia, quindi sono ormai decaduti da ogni prospettiva politica. La Sicilia dipende esclusivamente dalle banche del Nord, le quali non impiegano lo stesso capitale pro-capite come nel resto d’Italia. Nessuno di questi politici attuali ha mai difeso la regione per questi motivi. Allora è necessaria la costituzione di una nuova banca siciliana, che aiuti le imprese siciliane. Abbiamo notizie che attualmente le banche di Credito Cooperativo, dovranno fare parte di una Holding bancaria europea e così finiranno le loro funzioni territoriali. Di questi nani della politica nessuno ha speso una parola a favore e tutele del territorio”.

“I fondi europei sono mal impiegati e non costituiscono volano per un serio sviluppo, nel tempo sono stati finanziati piccoli progetti, che per il fine occupazionale sono davvero esigui, si è cercato solo di fare clientelismo, finanziando aziende che non hanno creato lavoro per la nostra regione, e il Governo Musumeci è allo stesso livello. Per dare sviluppo serio ed efficace alla nostra regione, visto che siamo indietro nelle infrastrutture, è necessario programmare una serie di opere pubbliche per elevare le infrastrutture a livello delle altre regioni più sviluppate. Questi  politici pensano al ponte sullo stretto. Mi pare come quelli che hanno una 500 e vogliono correre in formula uno. Non ha senso tutto questo. Sistemiamo tutte e strade della Sicilia, facciamo una ferrovia ad alta velocità che impieghi da Siracusa a Trapani solo due ore e non una intera giornata, finiamo le autostrade in Sicilia, eliminiamo la burocratizzazione che in Sicilia è al massimo livello, normalizziamo la pubblica amministrazione allo stessa stregua della altre regioni, in modo da porre la regione siciliana uguale alle altre regioni. Facciamo funzionare i trasporti pubblici, sistemiamo le autostrade che sono da ammodernare e facciamo le manutenzioni straordinarie per tenere in sicurezza tali infrastrutture, non si faccia demagogia con il ponte sullo stretto quando ci sono molte criticità da risolvere prima di parlare del ponte. Mi sembra che debba prevalere il buon senso rispetto al clientelismo”.

“Si sono accentrati alcuni Enti – continua ancora Cutrona – in modo regionale, perché la mala politica, possa gestire  tutte le opportunità dei posti di sottogoverno, vedi ASI, I.A.C.P, Camera di commercio, sanità, tutto a discapito del territorio così questi politicanti possono mettere le mani dappertutto. Noi siamo contrari a questo modo di gestione della cosa pubblica, perché privilegia le carriere e il clientelismo, e danneggia il bene comune. Addirittura il Governo Musumeci ha provveduto a formalizzare un accordo con una centrale acquisti per i prodotti sanitari con la Lombardia, togliendo Tributi alla Sicilia, non certo per migliorare il servizio, ma solo per un calcolo politico di accordo con la Lega di Salvini. Lo troviamo davvero riduttivo questo accordo e dannoso per i siciliani. Nessuno dei parlamentari siciliani che si ricordi ha gridato allo scandalo per questo accordo, ciò dimostra come questi parlamentari sono presenti solo per le questioni personali”.

E conclude: “Le forze politiche cattoliche guardano alle prossime elezioni regionali con interesse, dove entreranno in competizione, per dare una connotazione più congrua di uguaglianza sociale e difesa del bene comune, secondo la Dottrina Sociale della Chiesa e, dunque, saranno determinanti per le scelte future della politica della regione siciliana. Ci sono molti errori da correggere, toccherà al Cattolicesimo politico attuare una politica di difesa e tutela della dignità della persona,  nello spirito della politica intesa come servizio e non come arricchimento personale o di carriera”.

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