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Da donna Sarina c’è Antonio De Luca, capogruppo M5S Ars: “Schifani dica se vuol far morire la Sicilia” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 7 Giugno 2023

Dal 1908 ad oggi è stato il primo deputato regionale a presentare all’Ars e fare approvare la legge per la Giornata in ricordo del terremoto che distrusse Messina. Fan sin da ragazzino di Vasco Rossi del quale non ha perso un concerto, Antonio De Luca, capogruppo all’Ars del M5S, si è avvicinato al movimento per curiosità, perché apparivano diversi da tutti gli altri. E da allora è stato quasi un “innamoramento” di idee.

Approdato all’Ars con l’elezione del 2017 adesso è al secondo mandato ed è il capogruppo: “Ho maggiore esperienza dopo 5 anni di opposizione al governo Musumeci e poi ho la capacità di avere relazioni sia esterne al partito che interno, credo molto nel dialogo, nel confronto, tutti aspetti che servono per chi svolge questo ruolo”.

Messinese “della zona sud”, dove peraltro ci sono importanti movimenti e associazioni che operano pancia a terra sul territorio, si considera il “De Luca buono e anche quello che in Assemblea sono più presente….rispetto a Cateno in perenne campagna elettorale”.

Drastico il giudizio sul presidente Schifani: “Ha ripreso da dove ha lasciato Musumeci, quindi in Aula continua ad esserci il deserto….In più c’è scollamento nella maggioranza, manca una visione politica”.

Sin da ragazzino non perde un concerto di Vasco Rossi e pur di incontrarlo si è intrufolato tra il personale delle pulizie allo stadio San Filippo in occasione del concerto. Tiene molto alla Giornata in ricordo del terremoto, la norma che ha messo a punto con il suo staff e che è dedicata a Franz Riccobono, morto prima che potesse vedere realizzato l’iniziativa. “Non è solo un momento commemorativo, ma un fatto identitario. La Regione ha il compito di organizzare eventi, attività di studio e c’è anche un finanziamento di 250 mila euro per una mostra permanente che sarà all’interno del MuMe  grazie all’impegno del direttore Micali ed all’assessore regionale che sta seguendo con serietà il progetto. A fine novembre dovremmo farcela….Non sarà una classica mostra, ma ci sarà anche una mappatura virtuale con un’app che se sei davanti ad un luogo e la usi ti fa vedere com’era Messina nel 1908 in quel punto”.

De Luca rivendica la sua attività in commissione Ars antimafia e l’impegno antimafia insieme al gruppo Grilli dello Stretto che puntualmente ogni anno organizzano attività e manifestazioni per non dimenticare la strage di via D’Amelio e quella di Capaci.

Nel M5S arriva per caso, incuriosito da un gruppo che non chiedeva voti in giro ma lavorava sul territorio: “Mi hanno colpito, ho scoperto un gruppo puro, un mondo con principi che mi ricordavano quelli degli scout, non lasciare nessuno indietro, il senso della squadra”.

Insomma un vero innamoramento che continua negli anni così come i rapporti che si sono creati anche con chi ha poi scelto altre strade.

Attenzione però, la scelta di prendere altre strade è comprensibile, quel che non tollero è il tradimento dei propri valori. Per me se rinneghi i tuoi valori, la tua storia, stai tradendo. Non puoi fino al giorno prima stare in un partito che è contro la mafia e il giorno dopo……vai nel partito opposto….”.

Al secondo mandato sta vedendo i risultati di alcune battaglie iniziate sei anni fa, come quelle per i precari del Cas e gli ex Ferrotel e Sevirail. “Per noi sei anni sono nulla se penso che ci sono persone che hanno alle spalle 20, 30 anni di precariato e che hanno vissuto momenti drammatici, senza avere neanche 50 euro per la spesa”.

Non è un politico di professione, è avvocato “devo tutto al mio maestro e padre professionale, l’avvocato Ettore Francesco Bello che mi ha accolto nel suo studio a 26 anni e mi ha insegnato tutto”.

Guardando avanti Antonio De Luca non ha dubbi: “Schifani deve dire cosa si vuol fare della Sicilia, se l’isola deve morire se ne deve assumere la responsabilità Altrimenti ci sono sfide importanti, come la riforma della legge 5, quella sulle Asp, da sottrarre al controllo della politica. O gli inceneritori sui quali non faremo passi indietro. Io dico sempre, la verità si urla, poi però si passa al dialogo, è con il confronto che si raggiungono i risultati”.

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