“La prima volta, con Rivoluzione Siciliana, alle regionali del 2012 abbiamo avuto 25 mila voti. Nel 2022 ne abbiamo presi 500 mila e siamo la seconda forza politica all’Ars adesso puntiamo ad un milione di voti e con Cateno De Luca sindaco di Sicilia. La verità è che anche i sondaggi ci davano a pochi punti da Schifani, facevamo tutto alla luce del sole, Cateno non si fermava dalle 5 del mattino alle 2 di notte, così le ultime settimane hanno iniziato ad avere paura di noi”. Pippo Lombardo, deputato Ars di Sud chiama Nord, presidente di Sicilia Vera, sindaco di Roccalumera ed ex presidente di Messina Servizi Bene Comune, è l’ospite della 56esima puntata di donna Sarina.
Tra i pionieri del gruppo De Luca, ha iniziato con lui quella che definiscono la “traversata nel deserto”, conosce a perfezione la macchina organizzativa elettorale ed è a lui che il leader di Sud chiama Nord affida le operazioni collegate alla presentazione delle liste (che ogni volta variano da 3 ai multipli di 3), dei simboli, dei ricorsi. Da presidente di Messina Servizi Bene Comune in piena pandemia ha fatto volare la percentuale della raccolta differenziata ed oggi il modello Messina viene preso ad esempio e traina le percentuali regionali.
“Io considero De Luca la mia famiglia, perché tu puoi valere tanto ma se non c’è qualcuno che valorizza il tuo potenziale allora resta inespresso. Quello che abbiamo fatto a Messina con la raccolta differenziata è la prova che se si vuole fare una cosa si può. Non è possibile che in Sicilia dopo 20 anni dalla prima gestione commissariale dell’emergenza rifiuti ancora oggi c’è l’ennesimo commissariamento. Che emergenza è dopo 20 anni? La Sicilia è l’ultima regione d’Italia per raccolta differenziata e siamo al 50% grazie al fatto che comuni come Messina alzano di tanto la media. A Messina in 5 anni siamo riusciti a togliere dalle tasche di chi gestisce la discarica di Lentini 40 milioni di euro. Oggi i rifiuti dell’isola a causa di un sistema clientelare vanno a finire in Olanda, in Danimarca. Adesso con l’ennesima gestione commissariale andranno 800 milioni per i termovalorizzatori che erano una soluzione 20 anni fa e che non può bastare se non spingi invece sulla raccolta differenziata”.
Da componente della Commissione Salute Ars Pippo Lombardo ha sin da subito avviato una battaglia con una serie di ispezioni sugli ormai famosi cantieri di potenziamento della rete ospedaliera previsti in emergenza covid per i quali nel 2020 erano stati stanziati 230 milioni (dei quali quasi la metà a compartecipazione della Regione). Dei previsti 74 interventi (per Terapie intensive e sub intensive e per i Pronto soccorso), quattro anni dopo i cantieri aperti sono 45 e di questi ne sono stati consegnati solo 15. Altri 29 cantieri non sono mai partiti e se ne sono perse le tracce.
“Questi sono numeri da vergogna. Faccio l’esempio del Policlinico di Messina, dove i lavori del Pronto soccorso sono ripresi solo da poco, i costi sono più che raddoppiati dai 4 milioni iniziali ai 9 ed il Policlinico per risolvere il problema li deve anticipare. Nel 2020 si prevedevano 6 mesi di lavoro, invece 4 anni dopo siamo ancora qui…con costi raddoppiati Faccio un altro esempio, a Taormina non sono ancora riusciti a riattivare i 4 posti di Terapia intensiva, in 4 anni, perché mancano arredi e impiantistica. Stiamo parlando di 4 posti…..”
Sul finire del 2023 la vera novità all’Ars è stata la compattezza delle opposizioni: Pd, M5S e Sud chiama Nord si stanno ritrovando insieme in numerose battaglie e firmano molto spesso documenti condivisi.
“Siamo 30 deputati contro 40 di una maggioranza litigiosa e questa è la nostra forza che può portarci a battere le destre”. Lombardo non si sbilancia su chi dovrà guidare la coalizione ma è chiaro che pensa a Cateno: “spesso da forza di opposizione ci scontriamo contro muri di gomma ma abbiamo l’obbligo di continuare così. E lo dobbiamo fare non soltanto per il 25% di siciliani che ci ha votato nel 2022 ma per il restante 75% di siciliani al quale dobbiamo mostrare che una Sicilia migliore è possibile”.
Lombardo, sindaco di Roccalumera dal 2023, evidenzia quanto sia importante amministrare i territori perché solo così si può non soltanto conoscere la realtà dei problemi ma anche la strada per le soluzioni: “Il presidente Schifani non ha mai amministrato nulla, è stato presidente del Senato ma è una cosa completamente diversa, lì devi dirigere un’Assemblea. Chi non ha amministrato non sa cosa vuol dire ogni giorno avere a che fare con 391 sindaci della Sicilia che affrontano problemi di dissesto, precarietà, siccità, incendi. Noi definiamo Schifani un ologramma, non viene mai in Assemblea, neanche per questioni cruciali”.
Mentre il gruppo deluchiano si prepara alle Europee di giugno, continuano le battaglie all’Ars. Una delle problematiche che più stanno a cuore a Pippo Lombardo sono i Fondi di Sviluppo e Coesione: “Dei 7 miliardi a disposizione già 3 se ne vanno tra Ponte sullo Stretto e termovalorizzatori…. Vogliamo sapere in che modo il governo regionale intende usarli e programmare. Invece di essere fondi per i siciliani stanno diventando risorse a discapito dei siciliani…..”