Quest’anno la piccola cittadina ligure ospita tantissimi personaggi provenienti dalla nostra Isola. Tra autori, cantanti e comici, una parte è composta da coloro che stanno dietro le quinte.
Questa 73esima edizione accoglie più di 15 maestri della pizza, selezionati per far degustare le loro specialità portando un mix di tradizioni.
Tra i tanti nomi abbiamo quello di Giovanni Orlando, di Misilmeri, in provincia di Palermo, scelto da Casa Sanremo. Evento ideato nel 2008, che racconta l’esperienza della settimana del Festival con showcase, cooking show, conferenze e serate esclusive dedicate agli artisti sanremesi.
Noi de ilSicilia.it lo abbiamo intervistato.
Da quanto tempo eserciti questo mestiere? Com’è nata la tua passione?
Faccio questo mestiere da 9 anni, la passione mi è stata tramandata da mio padre, che ha aperto una pizzeria e ho iniziato da piccolo a lavorare assieme a lui. Era talmente grande l’amore che lui aveva nei confronti del suo lavoro che non ho fatto altro che seguire le sue orme.
Qual è stata la tua formazione?
Qualche anno dopo ho cominciato a fare dei corsi, il primo con il maestro Giuseppe D’Angelo, anche lui siciliano, e poi con Raffaele Bonetta. Mi tengo sempre aggiornato, il mondo della pizza è in continua evoluzione e io voglio stare sempre al pari con i tempi. Ho iniziato con mio padre, tutto è nato da lì.
Giovanni ha iniziato lavorando nella pizzeria di famiglia a Misilmeri, suo paese di origine. Adesso lavora a Palermo in una nota pizzeria in Viale Regione Siciliana.
Cosa consiglieresti ad un ragazzo che vuole intraprendere il tuo mestiere?
Ad un ragazzo che vuole intraprendere questo lavoro direi innanzitutto di avere tanta passione e dedizione. Questo è un lavoro che ti sacrifica un bel pezzo della giornata, quindi se non hai amore per questo mestiere è difficile riuscire a farlo.
Durante i 5 giorni in programma dal 7 all’11 febbraio, cucinerà assieme ai colleghi che provengono da tutta Italia e non solo. Presenteranno le loro specialità per cantanti, staff, vip, addetti ai lavori e personaggi del mondo dello spettacolo. Un’esperienza già vissuta lo scorso anno, questa volta saranno 40 i pizzaioli, suddivisi in squadre, cucineranno su turni di 3/ 4 ore.
Questa è la tua seconda esperienza a Casa Sanremo? Com’è nato tutto questo?
Questa è la mia seconda volta a casa Sanremo, sono stato richiamato da Enzo Piedimonte e Carmelo Pistritto che sono gli organizzatori dell’Arena del Gusto. Ho conosciuto Enzo e Carmelo ad un campionato mondiale per la pizza, da lì la proposta di andare a fare il pizzaiolo per casa Sanremo.
Non sei l’unico pizzaiolo siciliano. Come vivi il confronto con i tuoi colleghi?
Non sono l’unico pizzaiolo siciliano, siamo una quindicina, ci sono anche napoletani e gente che viene dalla Germania, il gruppo che hanno creato Enzo e Carmelo è davvero unito. La cosa bella è che non c’è rivalità tra di noi. Lavoriamo dentro il Palafiori che quest’anno è collegato all’Ariston con il green carpet. E’ un’emozione lavorare in un’ambiente del genere, incontriamo gli operatori dello staff del Festival di Sanremo, i cantanti e anche gli ospiti delle varie serate.
Se dovessi pensare ad una pizza che rappresenti il Festival, quale sarebbe?
Porterei sicuramente una semplice pizza margherita. Preferisco dare importanza all’impasto piuttosto che ai vari ingredienti.
Hai dedicato una pizza ad uno dei presentatori?
Si, ad Amadeus abbiamo dedicato una pizza con passata di pomodoro datterino giallo, fior di latte, coppa e pistacchio.
A quale degli artisti in gara quest’anno ti piacerebbe dedicare una pizza?
Vorrei creare una pizza per Gianluca Grignani, è da sempre il mio idolo.
Quali sono gli ingredienti della tua terra che hai portato a Sanremo?
Dalla Sicilia sicuramente porto il pistacchio di Bronte e il pomodorino di Pachino rosso e giallo.
Cosa ti lascerà questa esperienza? Cosa ti porti a casa?
Questa esperienza mi lascerà tantissime emozioni e un bagaglio di esperienza e crescita lavorativa dato che sono a contatto con dei veri professionisti della pizza.