Dai lavori all’impiantistica del Teatro Massimo al restauro dei padiglioni 1 e 2 dei Cantieri culturali della Zisa, dall’asilo nido intitolato alla memoria di padre Pino Puglisi alla manutenzione del canale di maltempo di Boccadifalco. Sono queste alcune delle opere messe in salvo e riprotette su altre fonti di finanziamento dall’amministrazione comunale.
“Si tratta di lavori e di infrastrutture finanziati dal “Patto per lo sviluppo della Città di Palermo” ad aprile del 2016, che nel 2022 non avevano visto ancora la luce. In alcuni casi non c’erano neanche le progettazioni esecutive o le gare pubblicate. Su alcuni progetti, dunque, per ben sei anni non è stato fatto nulla e il risultato, oltre al definanziamento, è stato che nel frattempo lievitavano i costi di realizzazione. Questa amministrazione, insediata nel luglio del 2022, non ha potuto fare altro che mettersi subito al lavoro per dare una svolta a questo stato di inerzia e ridare una prospettiva a progetti utili per la città“, afferma il sindaco Roberto Lagalla, facendo riferimento ai progetti definanziati per un totale di oltre 57 milioni di euro.
“Il definanziamento – spiega il primo cittadino di Palermo – scattava per le opere sotto i 25 milioni di euro (e nel programma della città di Palermo non c’erano progetti che superavano tale importo) non realizzate entro giugno 2022 e per quelle non dotate di obbligazione giuridicamente vincolante alla data del 31 dicembre 2022“. Così l’amministrazione, dopo la costituzione da parte del sindaco Lagalla di un’area di programmazione dei fondi extracomunali per assolvere alla necessaria attività di coordinamento degli uffici comunali, si è prontamente adoperata per riproteggere la maggior parte dei progetti.