Continua la querelle occupazionale per il Teatro Biondo. Nei giorni scorsi una dei dodici dipendenti ammessi alla Fondo di integrazione sociale è stata reintegrata al lavoro. Il provvedimento di cassa integrazione, della durata di sei mesi, era stato emesso lo scorso 17 ottobre e rientrava nel piano di risanamento del Teatro mirato al recupero di 130 mila euro.
“Apprendiamo con molto piacere che uno dei lavoratori posto in cassa integrazione è stato richiamato in servizio. Ma gli altri 11 ancora no. Dobbiamo, purtroppo, ancora una volta constatare che si continuano a perpetrare da parte di questa direzione azioni unilaterali e di grande disuguaglianza nei confronti dei lavoratori – spiega il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso – Il sindaco ci aveva promesso che sarebbero subito rientrati al lavoro tutti”.
In seguito alla disposizione il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando aveva promesso il reintegro dei dodici lavoratori, ma ad oggi l’unica ad essere rientrata nell’asset dei dipendenti è stata la sarta. “Il Comune venti giorni fa versato la quota di 1 milione e mezzo di contributi dovuti al teatro e in questi giorni è arrivata anche una quota di 400 mila euro, di cui 250 mila euro dalla Regione – continua il sindacalista – Adesso è ora di porre fine a questa azione scellerata, che vede i lavoratori non solo mortificati professionalmente ma con stipendi di circa 850 euro al mese. Questo per chiarire la favola dei lavoratori privilegiati dei teatri”.