Da Messina a Milano e poi a Cinecittà, dal successo folgorante al dramma più spietato in una lenta e inesorabile discesa agli inferi che lo sta portando al punto di non ritorno. “Morirò presto”, è l’annuncio choc dell’attore messinese Lorenzo Crespi. Scrive così su Twitter e sui social, stavolta Crespi non interpreta nessuno dei suoi personaggi e il drammatico annuncio arriva dai suoi pensieri e dal suo cuore, forse davvero all’ultimo bivio di una vita della quale racconta “di essere stato abbandonato da tutti”. Un dolore misterioso e un disagio rabbioso ma evidentemente profondo quello di Crespi, attore e personaggio televisivo, interprete di numerose fiction, che ha scelto la Rete per chiedere aiuto e trovare qualcuno che lo aiuti a vincere la sua difficile partita contro il destino.
Crespi racconta di essere malato, anche se non fa ulteriore chiarezza, ma di certo il suo è un grido di dolore, con la sua consueta schiettezza dell’attore messinese. Classe 1971, 47 anni da compiere il prossimo agosto, la storia di Crespi è quella di un attore che sino a qualche anno fa era rappresentava uno dei volti più apprezzati della tv italiana. A 16 anni e mezzo si era trasferito da Messina a Milano, ed è lì che ha iniziato prima a fare i lavori più svariati, come cameriere e buttafuori nelle discoteche, per lavorare infine come modello per il noto stilista Giorgio Armani. In quegli stessi anni ha iniziato ad avvicinarsi al mondo del cinema, provando con carattere e caparbietà a diventare attore e ad ottenere un ruolo di successo.
Il suo sogno si è realizzato in fretta e ha interpretato per la tv numerose fiction con Rai e Mediaset, da “Carabinieri” a “Gente di mare”, e prima ancora “Il ritorno di Sandokan”. Il pubblico italiano lo ricorda anche per la sua impeccabile ed apprezzata interpretazione nella fiction “Operazione Odissea” che lo vide protagonista su Canale 5 all’età di 28 anni (in un cast d’eccezione con i conterranei Leo Gullotta e Luigi Maria Burruano) nel ruolo dell’agente scelto Ernesto Musumeci, un poliziotto infiltrato capace di sgominare un clan mafioso.
Poi ha partecipato nel 2010 a “Ballando con le Stelle”, esperienza finita in malo modo che lo vide abbandonare la trasmissione in polemica con i partecipanti e sull’esito del televoto. Proprio in quel periodo pare avrebbe scoperto di avere la malattia respiratoria di cui scrive da tempo e che adesso, stando alle parole dello stesso attore, lo sta portando a conseguenze che potrebbero essere irreparabili. La vita dà e la vita toglie, e dalle stelle all’inferno, tutto si è progressivamente capovolto nel peggior modo possibile nella vita di Lorenzo Crespi. Nel 2014, nel corso del programma Domenica Live, aveva rivelato di essere gravemente ammalato ai polmoni, malattia da cui non sarebbe riuscito a riprendersi. Quello stesso male contro il quale nessuno starebbe dando un aiuto e un sostegno all’attore messinese.
Solo, malato e senza un tetto, Crespi rivela sui social con dignità e senza fare giri di parole la tragedia umana che sta vivendo. “Completamente truffato dalla società – scrive sui social Lorenzo Crespi -. Ti fanno vivere in condizioni pietose, da giorni senza luce, senza gas, una malattia ai polmoni, totalmente congelato, abbandonato da tutti. Tutti sanno come sto vivendo, ma se non possono usarmi non possono aiutarmi. Io morirò presto e vi chiedo di sputare in faccia a tutti quelli che minimamente in tv diranno che mi volevano bene, che mi hanno aiutato, devo dare via il cane perché non so neanche come comprare il cibo questa è la realtà che vi nascondono tutti; 4 anni in un’associazione a spaccarmi la schiena, non mi hanno neanche garantito per prendere in affitto una casa. E in quest’istante mi trovo così, testa congelata, corpo quasi paralizzato dalle nottate totali all’agghiaccio”.
I fans e gli amici lo invitano a non mollare e a lottare, invocano per lui una rivincita, un lavoro, un’opportunità e una speranza di ribaltare di nuovo e stavolta in positivo una volta per tutte, la sua turbolenta vita. Lui stesso si commuove e ringrazia, posta che un amico gli ha trovato “la casa a Messina, vicino mamma”. Ribadisce l’amarezza per la sua condizione attuale: “Non sono riusciti a organizzare il ricovero per oggi, dicono domani mattina perché ci devo stare almeno tre giorni e mi devono rivoltare come un pedalino. Perdi fiducia in tutto e in tutti“. Ma promette a chi lo incoraggia: “Sono forte, supererò anche questa, vi voglio bene”.