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L'intervista

Dalla giunta Trantino a Sala d’Ercole: l’ingresso di Porto all’Ars

domenica 25 Maggio 2025

Dalla giunta Trantino a Sala d’Ercole. Per il secondo anno di fila si assiste a nuovi ingressi all’Ars: Salvo Tomarchio tra le file di Forza Italia che prende il posto di Marco Falcone eletto al Parlamento europeo e adesso è il turno di Alessandro Porto nuovo inquilino di Palazzo dei Normanni.

Porto ha ricoperto in questi ultimi due anni l’incarico di assessore con deleghe alla polizia municipale, viabilità, servizi demografici e decentramento, protezione civile, dissesto idrogeologico ed energia in quota MpA e con la sospensione di diritto, per via della legge Severino, di Giuseppe Castiglione è subentrato all’Ars in qualità di deputato supplente.

Ma, rispetto a Castiglione, Porto ha deciso di non aderire al gruppo parlamentare Popolari e Autonomisti bensì a quello di Fratelli d’Italia, adesso secondo gruppo in solitaria, abbandonando di fatto il partito autonomista.

Il confronto con i vertici nazionali di FdI che chiaramente hanno una visione completamente diversa rispetto a quella di un partito regionale, e soprattutto la presenza di regole e il radicamento sul territorio di un partito che guarda alla società civile mi ha dato la possibilità di osservare, conseguentemente alla mia fuoriuscita dall’MpA, una prospettiva della politica in maniera diversa“, spiega il neo deputato.

Un partito che ti da l’opportunità di poter lavorare in maniera serena per il tuo territorio e di poter dare risposte per uno che fa politica come me che negli ultimi anni non è stato legato a nessuno, le varie candidature le ho sostenute da solo e l’elettorato, basta guardare i voti e i dati per sezione, si capisce che non è strutturato ma basato su rapporti personali costruiti ad uno ad uno sul territorio. Quindi il confronto diretto che ho avuto con i vertici, tra cui Arianna Meloni, mi ha dato l’opportunità di conoscere quello che è il progetto di FdI nel prossimo futuro, ed è chiaro che mi sono sentito attratto e affascinato. Non ho chiesto nulla, non ho avuto nulla in cambio, l’unica cosa che ho domandato è appunto quello di consentirmi di fare politica in maniera serena. Ringrazio tutto il partito  a livello regionale che mi ha accolto con grande affetto e calore e spero di poter dare il mio contributo al partito ma soprattutto al mio territorio“.

Sull’approdo a “Sala d’Ercole”, aggiunge: “Ho colto una grande senso di responsabilità, oltreché di profonda emozione, perché entrare in un’aula dove si legifera, differentemente del comune dove invece si approva, per chi come me ha una grande esperienza politica la percepisce nei confronti dei tanti siciliani che mi hanno votato e dato questa grande opportunità. Senti il dovere di leggere le carte, di approfondire, di studiare per dare risposte al territorio ma soprattutto ai cittadini che se lo aspettano. Ho immediatamente appreso dalla riunione dei capigruppo che c’è una variazione di bilancio che permetterà di poter dare risposte al territorio e mi sono messo subito a lavorare confrontandomi con alcuni direttori del comune di Catania, l’ente che conosco meglio e in cui ho lavorato in questi due anni di mandato assessoriale, per dare la prima risposta al territorio che mi ha dato tanto e che chiaramente come ho promesso non abbandonerò. Sarò sempre a lavoro per lo stesso e per i cittadini che mi hanno votato“.

Anche se non ho il ruolo diretto – continua sottolineando gli obiettivi e le materie su cui intende battersi – voglio essere una figura di supporto per il presidente Schifani attraverso la struttura a cui appartengo ovvero FdI. Il primo punto è quello di abbattere i tempi delle lunghe attese dei nostri concittadini negli ospedali. Dobbiamo ridurre il gap sociale vigente provvedendo a dare risposte e opportunità per poter migliore quello che è la situazione sempre più grave dal punto di vista sociale ed economico. Il terzo punto è il problema dei rifiuti, con i termovalorizzatori il presidente Schifani ha dato una risposta, ma questo credo non sia sufficiente. Abbiamo due problemi di grande importanza in questo momento, il problema dei rifiuti e quello dell’acqua, problemi che vanno al più presto affrontati e date delle risposte, ne vale dell’igiene, della serenità di poter vivere nella propria città nel modo più sicuro possibile, ma soprattutto anche perché una città come Catania, un territorio come la Sicilia che è a vocazione turistica, possa presentarsi bene davanti ai tanti turisti, che contribuiscono a migliorare l’economia del territorio, senza la presenza di cumuli di rifiuti“.

Infine sulla scelta di accettare l’incarico parlamentare o continuare con il ruolo amministrativo, dichiara: “Ringrazio il sindaco Trantino per le sue belle parole ma soprattutto per il lavoro che mi ha permesso di fare in questi due anni e anche i colleghi di giunta con cui ho condiviso questo percorso. Lasciare un posto dove stai bene non è facile, però sono tanti anni che lavoro per raggiungere l’obiettivo di Sala d’Ercole perché lì è il posto in cui si può legiferare, dove poter dare le risposte concrete ai cittadini, dove si possono modificare le cose che non vanno in maniera diretta. La mia scelta è stata sofferta, per quanto lasciavo, ma era quella per cui ho lavorato tanti anni quindi non ho avuto dubbi nello scegliere, infatti mi sono dimesso da assessore lo stesso giorno anche se la legge mi permetteva di rimanere, perché ho rispetto delle regole, ho rispetto dei ruoli e ritenevo opportuno lasciare immediatamente per andarmi ad occupare di quello per cui mi ero candidato“.

L’obiettivo che mi ero prefissato – conclude – con la mia candidatura era quello di andare a svolgere il ruolo di parlamentare regionale e ringrazio Dio che mi ha dato questa opportunità, per quello che sarà, per il tempo che rimarrà lo cercherò di fare nel miglior modo possibile“.

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